Covid, il primario dello Spallanzani: “I bambini non si ammalano, invece di vaccinarli sistemiamo le scuole e togliamo loro le mascherine”

Secondo Vaia, che si è espresso sull’opportunità di vaccinare bambini tra i 5 e gli 11 anni, "è ancora troppo presto" e sarebbe prima necessario sistemare le scuole
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Francesco Vaia, direttore sanitario dell’Ospedale di malattie infettive Spallanzani di Roma, si è espresso in merito ad un argomento ostico che sta facendo molto discutere: la vaccinazione dei bambini sotto 12 anni. “Non sono contrario in assoluto, ma la malattia sui bimbi è rara, al “Bambin Gesù” di Roma neppure uno è finito in terapia intensiva, al massimo degenze di tre, quattro giorni” ha riferito il primario.

Vaia, rispondendo a RaiRadio1 ad una domanda sull’opportunità di vaccinare bambini tra i 5 e gli 11 anni, ha spiegato che “è ancora troppo presto. Non ci sono ancora indicazioni univoche da parte della comunità scientifica per vaccinare questa popolazione così sensibile. Dobbiamo evitare di rincorrere i comunicati stampa delle aziende. Ci sono opinioni contrastanti in merito. E quando accade il buon senso dice: aspettiamo sospendiamo, vediamo. Se le autorità regolatorie internazionali e nazionali lo approveranno e si prenderanno responsabilità, allora sì. Sono un fortissimo sostenitore del vaccino ma non è una pozione magica. Dobbiamo lavorare come società per risolvere a monte i problemi del contagio”.

Il direttore ha parlato anche di alcune questioni dalle risoluzioni non così ovvie, come la scuola e i trasporti: “È come per le mascherine che francamente sono insopportabili a vedersi indossate dai bambini nelle scuole. Non mi si dica che servono a proteggerli visto che mancano adeguati impianti di aerazione. Non sarebbe meglio tenere i bambini a distanza in classi più adeguate evitando questa tortura? Non lo dico solo io, ma gli operatori scolastici, i presidi e le loro rappresentanze. Mi spiace ripetermi – rimarca – per i trasporti poco o nulla è stato fatto, soprattutto nella grandi aree metropolitane”:

Non sempre ciò che si legge nei comunicati stampa delle aziende corrisponde a studi severi e condivisi dalla comunità scientifica. Sul vaccino anti-Covid ai bambini ci sono opinioni contrastanti. Eviterei quindi, in assenza di un parere autorevole delle agenzie regolatorie nazionali ed internazionali e dei Cdc, di intervenire da subito su una fascia si popolazione così sensibile”, ha precisato ancora Vaia nel corso di un’intervista con Adnkronos Salute, commentando in particolare i dati rilasciati ieri da Pfizer e BioNTech sulla sicurezza ed efficacia del vaccino anti-Covid per la fascia 5-11 anni.

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