Ritorno tra i banchi: l’acqua aiuta a ritrovare la giusta concentrazione

Il Professor Umberto Solimene sottolinea come una corretta idratazione migliori l’attenzione a scuola
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Dopo un anno e mezzo di DAD, è giunto il momento di riprendere in presenza le lezioni per bambini e ragazzi. Anche se ancora sono molte le incertezze e le procedure da seguire, quest’anno potrebbe essere finalmente all’insegna di una maggiore normalità. Mai come questo settembre è importante iniziare con il piede giusto, perché alla difficoltà di sempre di riprendere ritmi e attività che dureranno tutto l’inverno si aggiungono i dubbi e le paure per la situazione contingente.

E allora, pensiamo a tutto quello che può aiutare i ragazzi a trovare velocemente un nuovo equilibrio, dalle cose più scontate a quelle più inaspettate, come… una corretta idratazione.

Soprattutto nei ragazzi, la percentuale di acqua nel corpo è maggiore e ha un impatto più diretto su tutte le funzioni del corpo: per questo, come evidenziano diversi studi, non bere sufficientemente acqua durante il giorno può incidere negativamente non solo sulle performance fisiche, ma anche e soprattutto su quelle cognitive.

“Una moderata disidratazione – spiega il Professor Solimene dell’Università degli Studi di Milano ed esperto dell’Osservatorio Sanpellegrino con una perdita di circa il 2% del peso corporeo, può portare a sintomi come mal di testa e stanchezza, cui si possono associare riduzione della concentrazione, dell’attenzione, della memoria a breve termine e di esecuzione anche di compiti semplici mentre un calo di acqua del 5% del nostro peso può avere effetti negativi anche sulle performance fisiche”.

Un recente studio svolto in 13 Paesi ha rivelato che il 61% dei bambini e il 75% degli adolescenti non bevono a sufficienza (ma assumono liquidi prevalentemente dagli alimenti) rispetto alle raccomandazioni per l’assunzione giornaliera di acqua (1.700 mL/giorno per i ragazzi dai 9 ai 13 anni e 1.520 mL/giorno per le ragazze dai 9 ai 13 anni) fornite dall’EFSA (Autorità europea per la sicurezza alimentare). L’EFSA raccomanda un’assunzione totale di acqua (TWI) al giorno più elevata per i ragazzi che per le ragazze dai 9 ai 13 anni: 44 mL/kg contro 39 mL/kg, rispettivamente.

Controllare la quantità di liquidi assunti nell’orario scolastico è un’arma efficace contro i danni causati dalla disidratazione e porta gli studenti ad avere un aiuto in più per raggiungere una concentrazione ottimale.

“I più giovani vanno educati sull’importanza di una corretta e regolare idratazione, da integrare ad una sana alimentazione ed una buona dose di attività fisica, tutti elementi fondamentali per un corretto sviluppo fisico e cognitivo”, aggiunge il Professor Solimene.

L’educazione all’idratazione nei più giovani e l’incoraggiamento di sane abitudini di consumo sin dalla più giovane età sono quindi essenziali per sostenere un adeguato apporto di liquidi e un’idratazione ottimale. Almeno due o più bicchieri d’acqua a pasto e una sana alimentazione possono dare un contributo importante alle varie funzioni cognitive, soprattutto durante i momenti di affaticamento, ricordando anche che quando si beve acqua si assumono importanti minerali quali ferro, magnesio e calcio essenziali per il benessere psico fisico e per la crescita dei più giovani.

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