Potrebbe essere l’ancora di una nave, che si sarebbe agganciata a una conduttura dell’oleodotto, la causa dello sversamento di circa 476mila litri di greggio, avvenuto al largo delle coste del sud della California nel fine settimana: lo hanno rivelato gli investigatori federali.
E’ possibile che una nave da carico – inavvertitamente o meno – abbia trascinato l’ancora lungo il fondale dell’oceano, agganciandosi alla conduttura d’acciaio ricoperta di cemento tirandola per oltre 30 metri fino a quando non si è forata o rotta.
Secondo quanto emerso dalle indagini infatti, le tubature erano rotte, a una profondità di 30 metri e una sezione di oltre un km si trovava, staccata, sul fondale. “La tubatura è stata essenzialmente tirata come una corda,” ha spiegato Martyn Willsher, CEO di Amplify Energy Comporation, l’operatore responsabile dell’oleodotto, “il punto più distante si trovava a 32 metri dal luogo di origine“.
Già venerdì notte era stata riportata una possibile fuoriuscita, odore di petrolio e una patina oleosa in acqua a largo di Huntington Beach, ma non senza certezze, e Amplify Energy Comporation non avrebbe segnalato sversamenti fino alla mattina successiva, secondo le autorità. Un allarme è scattato nella sala di controllo della compagnia alle 02:30 di sabato, quando è stato segnalato un calo della pressione nelle condutture, una possibile perdita. Amplify avrebbe atteso fino alle 6 per spegnere il sistema dell’oleodotto. In seguito la compagnia avrebbe atteso altre 3 ore prima di avvertire il Centro di risposta nazionale della Guardia costiera addetto alle fuoriuscite di petrolio, cosa che avrebbe rallentato ulteriormente gli interventi.