Sono solo 14 in tutto il mondo. Sono i più avanzati centri per la produzione di previsioni stagionali. Sono accuratamente e meticolosamente selezionati dalla Organizzazione Meteorologica Mondiale (WMO) attraverso un percorso di attenta e severa analisi della qualità delle previsioni. Ora, tra queste eccellenze, c’è anche Bologna, con la ricerca della Fondazione CMCC le cui previsioni sono entrate a far parte del WMO Global Seasonal Climate Update.
Si tratta di un bollettino che viene prodotto periodicamente mettendo insieme le informazioni prodotte dai centri che il WMO ritiene essere i più avanzati e qualificati nel campo delle previsioni stagionali. Così si producono informazioni climatiche che possono essere utilizzate a vantaggio di quei settori (agricoltura, gestione delle acque, salute, energia, e molti altri) le cui attività sono maggiormente dipendenti dalle condizioni meteo-ambientali. Previsioni stagionali sempre più accurate consentiranno di ridurre le perdite socio-economiche associate alla variabilità stagionale, proteggere vite e salvaguardare beni e servizi.
A pochi giorni dalla recente inaugurazione della sede del Centro Europeo per le Previsioni a Medio Termine, il CMCC aggiunge un nuovo importante tassello al respiro internazionale della ricerca avanzata del capoluogo emiliano romagnolo.
“Dopo molti anni di attività di ricerca nell’ambito delle previsioni stagionali”, spiega Silvio Gualdi, Direttore della Divisione di ricerca CMCC Climate Simulation and Prediction con sede a Bologna, “la Fondazione CMCC ha cominciato a svolgere anche un’attività di tipo operativo in questo settore, con la produzione di previsioni stagionali su base regolare, affermandosi come un’importante sorgente d’informazioni per gli utenti. Questa attività operativa del CMCC si è dapprima sviluppata nell’ambito del Servizio europeo Copernicus sui Cambiamenti Climatici (Copernicus Climate Change Service – C3S), per poi inserirsi ora fra le attività dell’Organizzazione Meteorologica Mondiale. Si tratta di un risultato importante, che sancisce e consolida la posizione del CMCC all’interno di questo ristretto gruppo di produttori globali di informazioni climatiche”.