Clima: entro il 2500 la Terra potrebbe diventare un mondo alieno per gli umani

Un team di scienziati ha elaborato proiezioni di modelli climatici globali fino all'anno 2500 che rivelano una Terra "aliena" per l'uomo
MeteoWeb

Per comprendere e pianificare appieno gli impatti climatici in qualsiasi scenario, ricercatori e responsabili politici devono guardare ben oltre il 2100: a meno che le emissioni di CO2 non diminuiscano in modo significativo, il riscaldamento globale del 2500 renderà l’Amazzonia sterile, il Midwest americano tropicale e l’India troppo calda per viverci, secondo un team internazionale di scienziati.
Dobbiamo immaginare la Terra dove potrebbero vivere i nostri figli e nipoti e cosa possiamo fare ora per renderla vivibile per loro,” ha dichiarato Christopher Lyon, ricercatore presso la McGill University. “Se non riusciremo a raggiungere gli obiettivi dell’Accordo di Parigi e le emissioni continueranno ad aumentare, molti posti nel mondo cambieranno drasticamente“.

Gli scienziati hanno elaborato proiezioni di modelli climatici globali per scenari di mitigazione bassa, media e alta fino all’anno 2500. Le loro scoperte, pubblicate su Global Change Biology, rivelano una Terra “aliena” per l’uomo.

La vegetazione si sposta ai poli

In scenari di mitigazione bassa e media, che non soddisfano l’obiettivo dell’Accordo di Parigi di limitare il riscaldamento globale ben al di sotto dei 2°C, la vegetazione e le migliori aree di coltivazione potrebbero spostarsi verso i poli. Anche l’area adatta ad alcune colture sarebbe ridotta. Luoghi con una lunga storia di ricchezza culturale ed ecosistemica, come il bacino amazzonico, potrebbero diventare sterili.

Regioni tropicali inabitabili

I ricercatori hanno anche scoperto che lo stress da calore potrebbe raggiungere livelli fatali per gli esseri umani nelle regioni tropicali altamente popolate. Anche in scenari di forte mitigazione, il team ha rilevato che il livello del mare continuerà a salire a causa dell’espansione e della miscelazione dell’acqua negli oceani in fase di riscaldamento.
Queste proiezioni indicano la potenziale portata dello sconvolgimento climatico su scale temporali più lunghe e rientrano nella gamma di valutazioni fatte da altri“, ha dichiarato Lyon.

Oltre il 2100

Sebbene molti rapporti basati sulla ricerca scientifica parlino degli impatti a lungo termine dei cambiamenti climatici – come l’aumento dei livelli di gas serra, delle temperature e del livello del mare – la maggior parte di essi non guarda oltre l’orizzonte del 2100. Per comprendere e pianificare appieno gli impatti climatici in qualsiasi scenario, ricercatori e responsabili politici devono guardare ben oltre il benchmark del 2100, secondo il team di studiosi.
L’Accordo di Parigi, le Nazioni Unite e i rapporti di valutazione scientifica del Gruppo intergovernativo di esperti sui cambiamenti climatici ci mostrano tutti cosa dobbiamo fare prima del 2100 per raggiungere i nostri obiettivi e cosa potrebbe accadere se non lo facciamo“, ha rilevato Lyon. “Questo punto di riferimento però, che è stato utilizzato per oltre 30 anni, è miope perché le persone nate ora avranno solo 70 anni entro il 2100“.

Le proiezioni climatiche e le politiche che dipendono da esse non dovrebbero fermarsi al 2100 perché non possono cogliere appieno la potenziale portata a lungo termine degli impatti climatici, hanno concluso gli scienziati.

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