Clima: l’esperimento che nessuno voleva fare

La CO2 continua ad aumentare al ritmo di prima, anzi di più nonostante le emissioni di origine antropica siano diminuite del 5.6%
MeteoWeb

E’ accaduto l’impossibile. Nel 2020 l’esperimento che nessuno aveva mai ipotizzato di realizzare,  ebbene, è stato fatto. “Merito” di una pandemia che ha bloccato praticamente tutto ciò che produce CO2  per 4/5 mesi a livello mondiale. Il prezzo del petrolio era sceso a zero perché nessuno lo comprava. Il mondo si è quasi fermato dalle scuole alle fabbriche. Il risultato? Danni economici incredibili. Sicuramente l’inquinamento dell’aria  è diminuito, ma udite udite: lo storico Osservatorio di Mauna Loa ha registrato nel mese di maggio dello scorso anno (nel pieno del blocco quasi totale) una concentrazione di 418.2 ppm di CO2 , e nel mese aprile 2020 di 416.18 ppm. Grande sorpresa come potete leggere nel titolo. La CO2 continua ad aumentare al ritmo di prima, anzi di più nonostante le emissioni di origine antropica siano diminuite del 5.6%. La cosa vi stupisce? Non dovrebbe. Sapendo che la CO2 prodotta dalle attività umane a pieno regime costituisce solo il 3% del totale immesso nell’atmosfera, è un risultato che potevamo aspettarci.

Ridurre del 5,6% le nostre emissioni per l’anno 2020 ci è costata una crisi economica mondiale. Era quello che gli scienziati dell’ IPCC chiedevano come minimo per rallentare la crescita della CO2 Speravo che questi dati stimolassero una seria riflessione sulle nostre capacità e possibilità di incidere in modo significativo sull’atmosfera e a ricordare che il più grande serbatoio di anidride carbonica sono gli oceani e che all’aumentare della temperatura dell’acqua espellono anidride carbonica ( l’equilibrio si sposta a sinistra)

 

CO2 + H2O <=> H2CO=> H+    + HCO3       +        CO3 2-

 acido carbonico               ione bicarbonato            ione carbonato                       

 

Se fossi uno scienziato, e io non lo sono, di quel 99% (così almeno asseriscono loro) portatori e depositari del pensiero unico sull’origine antropica  del riscaldamento globale, mi porrei questa semplice domanda che da Galileo fino ai giorni nostri è il pilastro del metodo scientifico: Se l’ipotesi non va d’accordo con i risultati dell’esperimento, cosa dovrei fare? Riformulare le ipotesi dico io mentre il fantasma di Galileo mi sta tirando la giacca.

Ancora una volta vi chiedo di seguirmi senza farci soverchiare dai pregiudizi, principalmente politici su questa questione. Cerchiamo di rimanere nell’ambito della scienza nel senso più nobile del termine, dove tutti collaborano per la ricerca della verità  (sempre relativa fino a prova contraria.).A questo proposito, per chi avesse dimenticato la chimica, chiarisco che il vecchio nome della COera Anidride carbonica. Oggi però il nome ufficiale è Biossido di Carbonio e si scrive col numero 2 a pedice. Significa che la molecola è composta da 1 atomo di Carbonio e due atomi di ossigeno.

La questione CO2 ha una valenza politica prima che chimica. E’ il marchio stesso del petrolio e prima di lui lo era del carbone che è anche peggio. Comunque vogliate vedere  la cosa, la CO2 è sempre uno dei prodotti di ogni processo di combustione o di respirazione . Che sia una automobile o un corpo umano, bruciare Idrocarburi o Carboidrati serve a produrre energia. Petrolio uguale multinazionali. Le  più odiate aziende del mondo dagli ecologisti. Uniche, o quasi, responsabili dell’inquinamento mondiale secondo il pensiero dominante che propugna un ritorno alla vita bucolica ovvero quando, secondo l’immaginario collettivo, si stava molto meglio di oggi. Per il petrolio si sono combattute guerre, sostenuto dittature, attuati colpi di stato.

Quasi tutte le colpe imputate alle multinazionali del petrolio sono vere, ma se anche domani mattina scomparissero nel nulla senza di loro la reazione chimica che vede gli idrocarburi bruciare con l’ossigeno, continuerebbe a produrre  CO2 e acqua liberando una grande quantità di energia. E’ questo il punto: produrre energia in un mondo sempre più sovrappopolato e dove nazioni emergenti, stanche della vita bucolica che hanno dovuto condurre fino ad oggi e con popolazioni in crescita esponenziale, vogliono anche loro una fetta di comodità che queste risorse energetiche permettono. C’è quindi  molto da fare se siamo dei veri ecologisti. L’inquinamento si può ridurre di molto senza sacrificare le attività produttive, migliorando le tecnologie e l’efficienze dei sistemi. Per fare un esempio un motore turbofan di un aereo di linea oggi a parità di prestazioni consuma meno del 50% di un motore anni ’60, e per i prossimi anni con i nuovi motori in arrivo, avremo ulteriori riduzioni del 33% dei consumi e il 60% delle emissioni . Questo vale anche per le automobili che in 30 anni hanno ridotto i consumi specifici ad un terzo.

Le fonti rinnovabili per la produzione di energia. Una via intrapresa ormai da oltre 20 anni. Il Solare fotovoltaico e l’Eolico. Sono realmente fonti rinnovabili ma vanno comunque abbinate a sistemi che generano energia elettrica in modo continuo, come una centrale termoelettrica, per garantire una erogazione del servizio che non dipenda dal variabile irraggiamento solare o dalla forza del vento.. Inoltre dispiace dirlo ma il costo del kWh in entrambi i casi, è nettamente superiore a quello prodotto dalle centrali termoelettriche ed è solo per gli incentivi che i governi elargiscono a piene mani a chi li installa che li rende convenienti. Naturalmente qualcuno il conto lo deve pagare, ovvero la differenza viene caricata sulle bollette della luce di tutti gli utenti. Strana cosa l’Ecologia, anche qui i conti si pagano.

Tornando alla tanto odiata CO2 voglio ricordare che non si tratta di un gas inquinante, anzi diciamo che senza di essa le piante non farebbero la fotosintesi e la vita sulla terra non potrebbe esistere. Inoltre l’effetto serra del quale la CO2 non è l’unica responsabile, è un fenomeno indispensabile per evitare sbalzi termici tra giorno e notte ed estate inverno che renderebbero la vita quasi impossibile. A fronte dei cambiamenti climatici in atto e all’oggettivo riscaldamento del pianeta, una ricerca seria delle cause avrebbe notato prima di tutto che lo scioglimento dei ghiacciai è iniziato molto tempo prima dell’uso dei combustibili fossili da parte dell’uomo. Tra 10/12.000 anni fa l’ imponente scioglimento dei ghiacci alpini (per parlare di qualcosa che sicuramente conosciamo) ha lasciato la sua impronta nei laghi dell’Italia settentrionale: Garda, Iseo, Como ecc. e nelle vallate alpine della Valtellina, Val d’Aosta ecc. Il passaggio è così netto che è stato contrassegnato con due periodi differenti: il Pleistocene (era glaciale) e l’Olocene era attuale. Dunque prima di buttarsi su ipotesi azzardate bisognerebbe capire cosa accadde e le cause del fenomeno tuttora non chiarito. A me sembra un atteggiamento paradossale. Tutti abbiamo studiato fin dalle scuole elementari che c’è stata questa era glaciale, l’ultima di molte. Che i mammut sono scomparsi forse per non essersi adattati alle temperature in aumento ecc. Perchè nessuno ne parla?

Provate ad immaginare: la calotta glaciale artica arrivava in America  fino a New York, il Canada era ricoperto di ghiaccio. Le cime delle Alpi sbucavano da una coltre ghiacciata e potrei continuare. La quantità di CO2 nell’atmosfera era la metà di quella attuale. I raggi solari non riuscivano quasi a scaldare la Terra perchè il ghiaccio li rifletteva in gran parte. Qualcuno ha un’idea del perchè il clima sia diventato molto più caldo in poco tempo? Nessuna buona idea al riguardo? ebbene io ho girato decine di siti scientifici su internet e tutti dicono che non abbiamo risposte certe. La questione è piuttosto controversa. Riuscissimo a capire le cause di questo fenomeno ci aiuterebbe a comprendere anche ciò che sta avvenendo ora anche più velocemente.

Prof. Riccardo Magnani

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