“Con la vaccinazione contro il Covid-19 su larga scala attuata nel mondo, emergeranno segnali di sicurezza che richiedono una rapida valutazione. Riportiamo i tassi di incidenza di fondo basati sulla popolazione, specifici per età e sesso, di condizioni che rappresentano potenziali effetti avversi di particolare interesse (AESI) dei vaccini per la popolazione generale, utilizzando i dati dei registri”, si legge in uno studio pubblicato in preprint su MedRXiv.
Nello studio, gli esperti hanno valutato un campione casuale del 10%, suddiviso per età/sesso, della popolazione svedese all’1 gennaio 2020, hanno seguito gli esiti degli eventi avversi di particolare interesse per un anno, quando la pandemia da Covid-19 emergeva e si sviluppava, prima dell’inizio delle vaccinazioni. Lo studio ha incluso 972.723 soggetti di studio, in rappresentanza della popolazione nazionale svedese l’1 gennaio 2020. “Abbiamo selezionato e definito i seguenti esiti, sulla base delle informazioni dalle autorità di regolamentazione, dalle iniziative di eventi avversi a larga scala e da studi precedenti: meningite asettica, convulsioni febbrili, sindrome di Kawasaki, MISC (sindrome infiammatoria multisistemica nei bambini, ndr), artrite post-infettiva, artrite, miocardite, ARDS (sindrome da distress respiratorio acuto, ndr), infarto del miocardio, ictus, ictus ischemico, ictus emorragico, tromboembolismo venoso, embolismo polmonare, insufficienza renale, insufficienza epatica, eritema multiforme, coagulazione intravascolare disseminata (DIC), tiroidite autoimmune e appendicite”, si legge nello studio.
“Abbiamo scoperto che i tassi di incidenza degli AESI variano notevolmente in base all’età e in alcuni casi al sesso. Diversi AESI comuni hanno dimostrato aumenti attesi con l’età, mentre alcuni (come appendicite, meningite asettica, tiroidite autoimmune, sindrome di Kawasaki e MISC) erano più comuni nelle persone giovani e nei bambini, e altri avevano una distribuzione più equa tra i gruppi di età (per esempio, miocarditi, DIC ed eritema multiforme). Le differenze più grandi legate al sesso sono state osservate per miocarditi, artriti, tiroidite autoimmune e ARDS. La miocardite è una condizione che è stata di interesse recentemente come potenziale effetto avverso del vaccino, soprattutto negli uomini più giovani ed è stata collegata al Covid-19. Nei nostri dati, vediamo sostanzialmente tassi di fondo più alti negli uomini rispetto alle donne e con una tendenza dei tassi più alti osservati nel gruppo di età 18-35”, riporta lo studio.
“È stata suggerita una variabilità considerevole per i tassi di alcuni AESI nei 4 trimestri del 2020, potenzialmente collegata alle ondate pandemiche, alla variazione stagionale, al sovraccarico dei sistemi sanitari e altri effetti sulle prestazioni sanitarie”, scrivono gli autori nel loro studio, concludendo che “età, sesso e tempistica dei tassi sono importanti da considerare quando si mettono a confronto i tassi degli AESI di fondo con i tassi corrispondenti osservati con i vaccini contro il Covid-19”.