Non solo danni, l’arrivo della pioggia autunnale dopo un lungo periodo di siccità salva la stagione della raccolta dei funghi e scatta la corsa a finferli, trombette, chiodini e porcini nei boschi italiani. E’ quanto emerge dal primo monitoraggio di Coldiretti che evidenzia un ritardo dell’inizio delle attività di raccolta lungo la Penisola dopo un mese di settembre dominato da caldo e siccità che ha lasciato a secco gli appassionati della raccolta e quelli della tavola. La situazione è tuttavia a macchia di leopardo con i segnali più positivi che arrivano dalla fascia appenninica e da alcuni territori del Nord Italia ma si attendono i riscontri delle recenti precipitazioni nei boschi segnati da una estate secca e feriti dagli incendi.
Nella ricerca dei funghi, precisa Coldiretti, bisogna evitare le improvvisazioni e seguire alcune importanti regole che vanno dal rispetto di norme e vincoli specifici presenti nei diversi territori, alla raccolta solo di funghi di cui si sia sicuri e non fidarsi assolutamente dei detti e dei luoghi comuni, ma anche rivolgersi sempre, in caso di incertezza, per controlli ai Comuni o alle Unioni micologiche e utilizzare cestini di vimini ed evitare le buste di plastica. Per i meno avventurosi il consiglio è comunque quello di recarsi nei mercati di Campagna Amica dove molto spesso è possibile acquistare anche funghi coltivati.
Ecco, nel dettaglio, il decalogo per il ‘cacciatore’: documentarsi sull’itinerario e scegliere i percorsi adatti alle proprie condizioni fisiche; comunicare il proprio tragitto evitando le escursioni in solitaria; fare attenzione ai sentieri nel bosco che possono diventare scivolosi a causa della pioggia; consultare i bollettini meteo e stare attenti al cambio del tempo; in caso di rischio fulmini non fermarsi vicino ad alberi, pietre e oggetti acuminati. E ancora, usare scarpe e vestiti adatti con scorte di acqua e cibo; non raccogliere funghi sconosciuti; verificare i limiti alla raccolta di funghi con i servizi micologici territoriali; pulire subito il fungo da rami, foglie e terriccio, ed infine, per il trasporto meglio usare contenitori rigidi e areati che proteggono il fungo.