La scoperta di uno scheletro ad Ercolano e l’inquietante mistero di quei resti mutilati: quell’uomo tentava di fuggire via mare [FOTO]

Lo scheletro presenta diverse mutilazioni: era seppellito sotto il flusso piroclastico che forma il terrapieno antistante la città
  • Foto Ciro Fusco / Ansa
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Una scoperta affascinante quanto inquietante, nonostante la storia sia orami arcinota, è stata fatta ad Ercolano: lo scheletro di un uomo mutilato di circa 40-45 anni, che la valanga di fuoco e gas sputata dal Vesuvio in eruzione ha fermato a un passo dal mare e dall’unica speranza di salvezza. A 25 anni dagli ultimi scavi, arriva da Ercolano, anticipata in esclusiva all’ANSA dal direttore del Parco Archeologico Francesco Sirano, una nuova emozionante scoperta che potrà portare nuova luce sugli ultimi momenti di vita della cittadina a pochi chilometri da Pompei. “Un ritrovamento da cui ci aspettiamo moltissimo“, sottolinea il direttore. Ed è arrivato anche il plauso del ministro Dario Franceschini che l’ha definita una “scoperta sensazionale“. “Il ritrovamento è dovuto alla ripresa in questo luogo, dopo quasi un trentennio, degli scavi scientifici condotti dal personale tecnico del ministero. Le affascinanti ipotesi intorno al mistero che circonda la morte di quest’ultima vittima ritrovata dell’eruzione del 79 dC sono ora nelle mani degli studiosi, che possono gioire per questo risultato dovuto anche al sostegno del Packard Humanities Institute“, ha sottolineato Franceschini.

Per consentire ulteriori indagini i resti rinvenuti saranno trasportati in un altro luogo rispetto a quello in cui sono stati trovati, ovvero nella zona delle fornici. Le fornici sono ricoveri per le imbarcazioni nell’area in cui la città antica aveva il fronte mare. Qui sono già stati trovati molti scheletri di abitanti di Ercolano che hanno cercato rifugio e, forse, un passaggio via mare per la fuga durante l’eruzione del Vesuvio che devastò la piana di Pompei.

Lo scheletro, trovato proprio nel corso degli scavi archeologici e dei restauri per la sistemazione e l’apertura al pubblico dell’antica spiaggia, presenta diverse mutilazioni. Era seppellito sotto il flusso piroclastico che forma il terrapieno antistante la città. Lo scavo è stato condotto da archeologi del parco in collaborazione con colleghi delle Haerculaneum Conservation Project del Packard Humanities Institute.

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