Spazio: scoperto un nuovo tipo di basalto dai campioni lunari della missione cinese Chang’e-5

La sonda Chang'e-5 è rientrata sulla Terra il 17 dicembre 2020, dopo aver recuperato un totale di 1.731 grammi di campioni lunari
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I ricercatori del National Astronomical Observatories of the Chinese Academy of Sciences (Naoc) hanno analizzato particelle di roccia lunare da 10 a 500 micron (un quarto dello spessore di una carta di credito) portate sulla Terra dalla missione cinese Chang’e-5: lo studio suggerisce che queste presentano un nuovo tipo di basalto lunare, diverso da quello presente nei campioni prelevati durante le precedenti missioni Apollo e Luna.
I risultati sono stati pubblicati ieri su Nature: “Potrebbe trattarsi di una nuova classe di basalto,” ha spiegato Li Chunlai, l’autore principale del paper e ricercatore Naoc, aggiungendo che le rocce appena identificate differiscono dai campioni raccolti durante le precedenti missioni lunari, scoperta che potrebbe portare a una migliore comprensione delle attività vulcaniche sul satellite naturale.
Lo scienziato ha spiegato che i campioni prelevati dalle missioni Apollo e Luna, effettuate decenni fa dagli Stati Uniti e dall’ex Unione Sovietica, hanno fornito informazioni sulla storia e sull’evoluzione della Luna, ma i siti di campionamento si trovano in una regione a bassa latitudine non in grado di rappresentare altre caratteristiche più diffuse della superficie lunare.
La missione cinese Chang’e-5, per la prima volta nella storia, ha prelevato porzioni di suolo lunare dalla regione di media latitudine del satellite, da Oceanus Procellarum.
Secondo i ricercatori è probabile che in tale territorio siano conservate le prove della prima attività vulcanica lunare.
La sonda Chang’e-5 è rientrata sulla Terra il 17 dicembre 2020, dopo aver recuperato un totale di 1.731 grammi di campioni lunari, principalmente rocce e suolo superficiale.

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