Covid, in Scozia 518 morti in un mese: 454 erano vaccinati con doppia dose

Covid, i dati della Scozia evidenziano la totale inefficacia dei vaccini: l'88% della popolazione è vaccinata, l'88% dei morti è vaccinato
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La Scozia è il Paese più settentrionale del Regno Unito che conta poco meno di 5 milioni e mezzo di abitanti, la stessa popolazione che vive in Campania, con uno dei tassi di vaccinazione più alti al mondo, superiore persino a quello dell’Italia con l’88% di over-16 già vaccinato con doppia dose. La situazione epidemiologica, però, non sta andando bene. Come abbiamo già visto pochi giorni fa nella vicina Irlanda, dove il tasso di vaccinazione è del 91% e gli ospedali sono al collasso, oggi arrivano i dati ufficiali pubblicati dal Public Health Scotland con i numeri di contagi e decessi per stato vaccinale. Nell’ultimo periodo disponibile, tra il 25 settembre e il 22 ottobre, in Scozia ci sono stati 518 morti per Covid. Già di per sé è un numero elevatissimo in termini di mortalità sulla popolazione se consideriamo che nello stesso lasso di tempo in Campania, a fronte di un analogo numero di abitanti, i morti sono stati 128. E in Campania è vaccinato l’80% della popolazione, un dato inferiore a quello della Scozia che però ha avuto il quadruplo dei morti. Ma il dettaglio più significativo è lo stato vaccinale dei deceduti: ben 454 morti, pari all’88% del totale, era vaccinato con doppia dose, mentre soltanto 64 decessi si sono verificati tra i non vaccinati. Un dato che vede perfettamente sovrapposta la percentuale dei vaccinati nella popolazione complessiva (88%) e la percentuale dei morti vaccinati (88%), evidenziando così la totale inefficacia dei vaccini. Tanto vaccinati quanto non vaccinati, la mortalità è identica.

Intanto nel Paese che si appresta ad ospitare la COP26 di Glasgow la situazione epidemiologica non desta particolari clamori: i giornali ne parlano soltanto in marginali trafiletti, non ci sono restrizioni o limitazioni alle libertà personali e la popolazione vive in modo assolutamente normale nonostante l’elevato numero di casi e di ricoveri negli ospedali. “E’ la convivenza con la pandemia, non possiamo tornare indietro” spiegano fonti del governo sottolineando come bisogna accettare anche un relativo numero di ricoveri e di decessi legato al Covid come è sempre stato fatto con tutte le altre malattie.

Il dott. Francesco Santoro ha analizzato l’andamento dei casi e dei morti rapportato alla popolazione:

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