Le forti piogge cadute da questa mattina nella parte orientale dell’isola di La Palma hanno indotto l’Agenzia meteorologica spagnola (Aemet) a emettere un’allerta gialla per questo giovedì. L’avviso sarà esteso al resto dell’isola venerdì e rappresenta un’ulteriore complicazione nella lotta alle conseguenze causate dall’eruzione del vulcano Cumbre Vieja.
Ieri il comitato scientifico del Piano di emergenza vulcanica de La Palma (Pevolca) ha spiegato che l’accumulo di cenere può aumentare il rischio di frane e smottamenti. Le piogge rendono inoltre difficile ripulire le grandi quantità di cenere che continuano a cadere sull’isola.
L’eruzione, riporta El País, ha superato ieri i 67 giorni di durata, uno in più rispetto alla fase eruttiva del vulcano Fuencaliente dal 1677-78: lo ha spiegato il vulcanologo Rubén López: “Dovremmo tornare al 1648 per vedere un’eruzione di più lunga durata: San Martín-Tigalate (77-82 giorni). Quasi 400 anni senza un’eruzione così longeva,” ha precisato l’esperto.
Per quanto riguarda i terremoti, l’Instituto Geográfico Nacional (IGN) ha registrato 9 scosse durante le prime ore di questo giovedì a La Palma. L’evento di magnitudo massima, 3.9, si è verificato alle 07:53 ora locale, ad una profondità di 11 km, ed epicentro nel comune di Fuencaliente.
Dei 9 terremoti odierni, 5 sono stati localizzati a Mazo, 2 a Fuencaliente e 2 a El Paso, con ipocentro da 10 a 38 km.
Infine, un aggiornamento sul nuovo delta lavico, situato a Nord: ormai occupa un’area di oltre 5 ettari e ha raggiunto una distanza massima dalla scogliera di circa 350 metri.