Errore nella campagna vaccinale: milioni di italiani hanno ricevuto per sbaglio doppia dose di vaccino nella stessa iniezione

A milioni di italiani è stato inoculato un booster troppo forte e dunque potenzialmente dannoso: l'Aifa si è accorta dell'errore solo dopo due settimane, ma la casa farmaceutica aveva allertato da tempo
MeteoWeb

La ‘bomba’ è scoppiata grazia ad un’inchiesta di Report, i cui giornalisti hanno scoperto un errore nella campagna vaccinale. Una fondamentale indicazione per la somministrazione dei vaccini Moderna, fornita dalla stessa casa farmaceutica che li produce, e che in Italia non è stata tenuta in considerazione per giorni. Il risultato è stato che per quasi due settimane milioni di italiani hanno ricevuto una quantità di vaccino doppia.

L’inchiesta portata da Report inizia con un’intervista a Paolo Parente, coordinatore campagna vaccinale Asl Roma 1, che dice candidamente “Noi facciamo dosaggio completo“. Peccato solo che il dosaggio completo sia, di fatto, una dose doppia da evitare. Moderna infatti considerato il vaccino più efficace, ma anche quello col dosaggio più forte e per questo motivo la stessa casa farmaceutica ha proposto ad Ema di consigliare mezza dose, lasciando la dose intera solo per gli immunodepressi. Aifa, invece, ha dato il via libera alla dose intera anche per gli ospiti delle rsa e per tutti gli anziani over 80. Di conseguenza diversi milioni di italiani hanno di fatto ricevuto una doppia dose di vaccino, con tutto ciò che ne consegue in termini di effetti collaterali e di spreco di dosi.

Antonio Cassone, direttore dipartimento malattie infettive ISS (2003-2009), spiega a Report che l’Aifa, nel momento in cui ha autorizzato la dose completa, “probabilmente neanche sapeva che Moderna stava proponendo di abbassare il dosaggio“, consigliando 50 mcg. Moderna ha dunque proposto agli enti regolatori la mezza dose e lo ha fatto ben sei giorni prima del momento in cui Aifa ha dato il via libera al richiamo con la dose intera, quindi 100 mcg di vaccino moderna.

E’ stata una decisione precipitosa“, chiosa Cassone. Per due settimane è stata somministrata la dose sbagliata e solo l’8 ottobre le autorità sanitarie si sono accorte che qualcosa non quadrava: si sono così affrettate ad assicurarsi che la dose booster venisse somministrata solo con il vaccino Pfizer. Si è poi dovuti arrivare al 25 ottobre perché l’Ema stabilisse che per il vaccino Moderna può bastare solo mezza dose: in questo modo si diminuiscono gli effetti collaterali del vaccino e si risparmiano dosi. Con buona pace dei milioni di italiani che si sono visti inoculare un booster troppo forte e dunque potenzialmente dannoso.

Condividi