Rilevate piccole quantità di microplastiche nel Mare di Weddell, in Antartide: studio svela da dove provengono

L’inquinamento da microplastiche colpisce anche i luoghi più remoti, come l'Antartide: i risultati di un nuovo studio
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Il Mare di Weddell e’ una parte dell’Oceano Antartico ed è una regione con un’attivita’ umana minima. Proprio per questo motivo, è stato l’oggetto di uno studio, condotto da un gruppo di ricerca del Dipartimento di Scienze Ambientali dell’Universita’ di Basilea e dell’Istituto Alfred-Wegener (AWI), presso il Centro Helmholtz per la ricerca polare e marina sul l’isola di Helgoland, per quantificare l’inquinamento da microplastiche e scoprire da dove provengono le piccole particelle. “Questa e’ la prima volta che uno studio di questa portata e’ stato condotto in Antartide”, ha affermato Clara Leistenschneider, dottoranda presso il Dipartimento di Scienze Ambientali dell’Universita’ di Basilea.

Nel corso di due spedizioni con la nave da ricerca Polarstern nel 2018 e nel 2019, i ricercatori hanno effettuato un totale di 34 campionamenti di acque superficiali e 79 di acque sotterranee. Hanno filtrato circa otto milioni di litri di acqua di mare in totale e vi hanno scoperto microplastiche, anche se in quantita’ molto piccole. Il 47% delle particelle identificabili come microplastiche erano fatte di plastica che puo’ essere utilizzata come agente legante nella vernice marina. Cio’ significa che la vernice marina e quindi il traffico marittimo sono presumibilmente una fonte chiave di microplastiche nell’Oceano Antartico.

Altre particelle microplastiche sono state identificate come polietilene, polipropilene e poliammidi. Questi sono utilizzati, tra le altre cose, nei materiali di imballaggio e nelle reti da pesca. L’89% delle particelle di microplastiche studiate in dettaglio provenivano proprio dal Polarstern, la nave stessa della spedizione, il restante 11% proveniva da altre fonti. I ricercatori hanno pubblicato i loro risultati sulla rivista Environmental Sciences and Technology.

Il traffico marittimo nell’Oceano Antartico e’ in aumento da alcuni anni, principalmente a causa dell’aumento del turismo e della pesca, ma anche a causa delle spedizioni di ricerca. “Lo sviluppo di vernici marine alternative piu’ durevoli e rispettose dell’ambiente consentirebbe di ridurre questa fonte di microplastiche e le sostanze nocive che contengono“, ha concluso Leistenschneider.

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