L’Associazione Coscioni ha reso noto che un 43enne paziente marchigiano tetraplegico immobilizzato da 10 anni è “il primo malato a ottenere il via libera al suicidio medicalmente assistito in Italia“.
Il Comitato etico dell’azienda sanitaria di riferimento la Asur Marche ha deciso che nel suo caso ci sono le condizioni per accedere al farmaco letale.
Dopo la sentenza della Corte Costituzionale 242 del 2019 sul caso di Dj Fabo, l’Associazione Coscioni si è battuta affinché nel rispetto delle condizioni indicate dalla Consulta, si potesse estendere all’Italia il suicidio assistito, a cominciare dal caso del 43enne, camionista di Pesaro immobilizzato al letto dopo un incidente stradale.
La decisione del Comitato etico dell’Azienda sanitaria è arrivata dopo un iter di 13 mesi, e dopo che un’equipe di medici e psicologi ha verificato la sussistenza di tutte e quattro le condizioni stabilite dalla Corte Costituzionale, tra cui l’irreversibilità della malattia, l’insostenibilità del dolore e la chiara volontà del paziente.