Per abbassare la glicemia basta un pizzico di una spezia antinfiammatoria: è un ottimo digestivo che abbassa il colesterolo cattivo e alza quello buono

Alla scoperta di una spezia dalla storia millenaria: è un antinfiammatorio naturale che abbassa la glicemia alta e il colesterolo cattivo, mentre fa aumentare quello buono
MeteoWeb

Una spezia antichissima ma poco nota vanta numerose proprietà:
il cumino non solo abbassa la glicemia alta, come ha dimostrato uno studio dell’Università di Singapore, ma è anche un eccellente antinfiammatorio naturale e un’arma per abbassare i livelli di colesterolo e trigliceridi.
Ad esempio, secondo uno studio, l’estratto di cumino assunto ogni giorno per 2 settimane abbassa del 10% i livelli di colesterolo “cattivo” LDL.
Un altro studio ha evidenziato che assumere 3 grammi di cumino mischiato allo yogurt 2 volte al giorno per 3 mesi possa aumentare i livelli di colesterolo buono” (HDL).
Assumere 75 mg di cumino 2 volte al giorno per 2 mesi, inoltre, farebbe diminuire i trigliceridi, secondo una ricerca.

Cos’è il cumino

Il cumino (Cuminum cyminum), anche noto come cumino romano, è una pianta erbacea appartenente alla famiglia delle Apiaceae o Umbelliferae, originaria del Mediterraneo e ora diffusa anche nel Nuovo Mondo.
La pianta ha fiori molto piccoli, bianchi o rosa, disposti ad ombrello, ed ogni frutto contiene un singolo seme, molto simile a quello dei finocchi e dell’anice, anche se più piccolo, di forma allungata e di colore più scuro.
Esiste il cumino bianco, dal sapore più delicato, mentre con la definizione di cumino nero si indicano altre due piante: il Bunium persicum e la Nigella sativa.

Vanta una storia millenaria: i suoi semi sono stati ritrovati nelle tombe dei Faraoni, segno che questa spezia veniva adoperata già nei tempi antichi.

Le proprietà del cumino

Caratterizzato da gusto amaro e forte odore dolciastro, il cumino, con 375 calorie ogni 100 gr. di prodotto, ha proprietà digestive (ottima la tisana preparata con semi di cumino e finocchio, bevuta dopo pranzo) mentre i semi, masticati, combattono l’alitosi. In fitoterapia, funge da immunostimolante e modulante, con potere regolatore del sistema immunologico. E’ il carvone, in particolare, a fungere da stimolante dell’attività gastrica e da antinfiammatorio naturale, rendendo il cumino un valido alleato nei casi di gastrite, dispepsie, colon irritabile e colite, alterazioni della flora batterica intestinale.

Tra le altre componenti benefiche si può citare anche l’acido linoleico, che stabilizza la membrana cellulare, le prostaglandine, con azione antinfiammatoria, che impediscono le reazioni che causano le malattie croniche. Le fibre alimentari, con le loro proprietà carminative, stimolanti, antimicotiche e antimicrobiche, favoriscono il transito intestinale e curano le infezioni e le lesioni del sistema digestivo, prevendo la comparsa delle emorroidi. Il cumino combatte l’insonnia, alleviando stress e ansia, con effetto tranquillante e conciliatore del sonno, contiene vitamina C, che rafforza il sistema immunitario, stimola l’attività dei globuli bianchi, combatte i radicali liberi e previene le malattie cardiovascolari. Grazie al contenuto di ferro combatte l’anemia.
Il cumino migliora il metabolismo ha proprietà disintossicanti e antitumorali.

Cumino, benefici e controindicazioni: il parere degli esperti

Secondo gli esperti dell’Humanitas Research Hospital, ospedale ad alta specializzazione, centro di Ricerca e sede di insegnamento universitario

L’utilizzo di cumino in cucina aiuta a garantirsi un apporto adeguato delle vitamine e dei minerali necessari all’organismo per mantenersi in salute. Questa spezia è infatti una buona fonte di potassio (alleato della salute cardiovascolare), di calcio e fosforo (amici della salute di ossa e denti), di ferro e rame (necessari per la produzione dei globuli rossi) e di manganese. Quest’ultimo, insieme a carotenoidi e vitamina A, vitamina C e vitamina E, aiuta a difendere l’organismo dallo stress ossidativo. La vitamina K è invece importante per la coagulazione del sangue, mentre le vitamine del gruppo B, insieme allo zinco, aiutano a garantire il buon funzionamento del metabolismo; in particolare, i folati favoriscono lo sviluppo corretto del sistema nervoso durante la gestazione. Infine, il cumino apporta grassi “buoni” e fibre alleate della salute intestinale. Fra gli altri benefici associati al cumino sono inclusi una migliore digestione e la capacità di contrastare fastidi associati allo sviluppo di gas intestinali.
Il cumino può ridurre i livelli di zuccheri nel sangue e rallentare la coagulazione del sangue.
Può interferire con l’assunzione dei farmaci antidiabetici“.

Secondo gli esperti Humanitas, 100 g di semi di cumino apportano circa 375 Calorie e:

  • 8,06 g di acqua
  • 17,81 g di proteine
  • 22,27 g di lipidi, tra cui: 1,535 g di grassi saturi, 14,040 g di grassi monoinsaturi e 3,279 g di grassi polinsaturi
  • 44,24 g di carboidrati
  • 2,25 g di zuccheri
  • 10,5 g di fibre
  • 1.270 UI di vitamina A
  • 7,7 mg di vitamina C
  • 4,579 mg di niacina
  • 3,33 mg di vitamina E
  • 0,628 mg di tiamina
  • 0,435 mg di vitamina B6
  • 0,327 mg di riboflavina
  • 10 µg di folati
  • 5,4 µg di vitamina K
  • 1.788 mg di potassio
  • 931 mg di calcio
  • 499 mg di fosforo
  • 366 mg di magnesio
  • 168 mg di sodio
  • 66,36 mg di ferro
  • 4,80 mg di zinco
  • 3,3 mg di manganese
  • 0,867 mg di rame

Il cumino è una fonte di beta-carotene, luteina/zeaxantina e oli essenziali.

Come usare il cumino?

Sia macinato che in semi, il cumino aromatizza molti piatti. Ad esempio, nella cucina nord-europea, i suoi semi vengono utilizzati nelle panature, nelle zuppe di legumi, nei ripieni di carne come polpette e nei prodotti da forno. E’ diffuso anche nella preparazione di liquori: dalla sua distillazione si ottiene il noto liquore tedesco kummel. Nella cucina est-europea, invece, lo ritroviamo prevalentemente nella ricetta del gulasch. E’ diffusissimo anche nella cucina etnica: in India, per esempio, è impiegato nella preparazione di miscele di spezie ed è uno dei componenti principali della miscela del curry. Il cumino è presente, inoltre, in molti piatti mediorientali e dell’Africa settentrionale come riso, tajine di agnello, spiedini di carne, polpette e zuppe.

Tisana al cumino: una miniera di virtù benefiche

Per godere appieno delle proprietà benefiche del cumino, è possibile preparare una tisana con questa spezia.

Occorrono: 1 tazza da 200 ml d’acqua , 1 o 2 cucchiaini da caffè di fiori essiccati di cumino. Frantumate i fiori essiccati in un mortaio con l’aiuto di un pestello per liberare l’olio essenziale di cumino, mettendoli in una tazza, cui aggiungerete l’acqua fatta bollire in un pentolino. Lasciate il tutto in infusione per 10 minuti e filtrate.
La tisana contrasta la digestione lenta e, in genere, i principali disturbi digestivi, la flatulenza, il gonfiore addominale, il meteorismo e l’aerofagia. Inoltre, stimola la secrezione degli enzimi pancreatici che facilitano la corretta assimilazione dei cibi.


Si tenga presente che le informazioni presenti in questa pagina sono di natura generale e a scopo divulgativo e non sostituiscono in nessun caso il parere del medico, il primo punto di riferimento a cui ricorrere per avere informazioni, chiarimenti, e a cui affidarsi per consigli o esami.

Condividi