Come l’esercizio fisico può aiutare il cervello: aumenta la memoria e attenua l’infiammazione cerebrale grazie a specifici fattori antinfiammatori

Secondo un nuovo studio, l'esercizio fisico aumenta i livelli di fattori antinfiammatori che possono avere un effetto protettivo sul cervello
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Sebbene gli effetti benefici dell’esercizio fisico sul cervello e sulla funzione cognitiva siano stati universalmente riconosciuti, il meccanismo sottostante è poco compreso. Secondo le osservazioni sui topi riportate in un nuovo studio pubblicato sulla rivista Nature, l’esercizio aumenta i livelli di fattori antinfiammatori che possono avere un effetto protettivo sul cervello. Questi fattori migliorano l’apprendimento e la memoria quando vengono trasferiti in topi non allenati e hanno dimostrato di aumentare in un piccolo gruppo di pazienti con deficit cognitivo che hanno seguito un programma di esercizi di 6 mesi. I risultati forniscono nuove informazioni sul meccanismo di come l’esercizio fisico avvantaggia il cervello.

Per determinare se l’esercizio aumenta i livelli plasmatici di fattori che possono contribuire a una sana funzione cerebrale, Tony Wyss-Coray e colleghi hanno raccolto plasma da topi sedentari e topi che hanno avuto accesso a una ruota per 28 giorni e hanno iniettato il plasma in topi giovani, che non facevano esercizio. I topi che hanno ricevuto plasma dai topi che correvano hanno mostrato un notevole aumento della proliferazione e della sopravvivenza delle cellule dell’ippocampo, che era simile agli effetti diretti della corsa osservati nei topi che si allenavano.

È stato anche dimostrato che la memoria e l’apprendimento contestuale e spaziale vengono potenziati nei topi che hanno ricevuto plasma dai topi che si allenavano. Utilizzando l’analisi proteomica del plasma, gli autori hanno scoperto che fattori specifici, come una proteina chiamata clusterina, avevano ruoli cruciali negli effetti antinfiammatori dell’esercizio. La clusterina iniettata per via endovenosa ha dimostrato effetti antinfiammatori sia in un modello murino acuto di infiammazione cerebrale che in un modello murino del morbo di Alzheimer. Gli autori hanno anche osservato un aumento dei livelli plasmatici di clusterina in 20 pazienti con lieve deficit cognitivo dopo un intervento di esercizio fisico di 6 mesi.

I risultati dimostrano la potenziale esistenza di “fattori di esercizio” antinfiammatori trasferibili nel plasma a beneficio del cervello e forniscono nuove idee per lo sviluppo di terapie per affrontare malattie come il morbo di Alzheimer.

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