La situazione si sta ribaltando. La cosiddetta “quarta ondata“, che in realtà alcuni Paesi è la terza e in altri è la quinta in base all’andamento epidemiologico locale, negli ultimi giorni sta dilagando nei Paesi dell’Europa occidentale, quelli con il più alto numero di vaccinati, mentre si è conclusa o si sta concludendo nei Paesi dell’est con meno vaccinazioni. L’epicentro della nuova ondata, infatti, si è spostato da Romania, Ucraina, Bulgaria, Balcani, Austria e Germania, a Regno Unito, Francia, Danimarca e vede una curva epidemiologica in rapido aumento anche nei Paesi più vaccinati in assoluto al mondo, e cioè Portogallo, Spagna e Italia dove il picco non è ancora arrivato e preoccupa l’evoluzione per le prossime settimane.
La situazione più grave in assoluto è quella della Danimarca, dove con l’80% dell’intera popolazione vaccinata abbiamo la più alta incidenza di contagi. Come ampiamente scriviamo su MeteoWeb da mesi, per capire la reale efficacia delle vaccinazioni avremmo dovuto attendere la stagione invernale e purtroppo le cose non stanno andando bene. In Italia, così come in Spagna e Portogallo, la curva epidemiologica è in costante ascesa ed è grande il timore che nelle prossime settimane si possano raggiungere anche nei Paesi del Mediterraneo occidentale i numeri di contagi di Francia e Regno Unito, anche se bisogna sempre ricordare che nel Regno Unito vengono processati oltre 1 milione e 200 mila tamponi giornalieri (ieri 1 milione e 350 mila, più del doppio di quelli dell’Italia) e questo consente un miglior tracciamento con l’emersione di decine di migliaia di casi asintomatici che ci sono anche in Italia ma non vengono individuati. La situazione ospedaliera della Gran Bretagna, infatti, non è affatto drammatica e rientra in un quadro di normalità per il Paese che dal 19 luglio, e quindi da ormai 5 mesi, ha deciso di tornare alla totale normalità pre-pandemia senza alcun tipo di restrizione. Ed è andata bene: la popolazione è tornata alla normalità socio-culturale, l’economia galoppa e la situazione epidemiologica non è diversa rispetto a quella degli altri Paesi che invece hanno adottato ulteriori chiusure e limitazioni.
Di seguito i dati dei contagi giornalieri di ieri, Mercoledì 15 Dicembre, sulla popolazione nazionale e il dato in percentuale dei vaccinati sull’intera popolazione nazionale:
- Regno Unito +78.610 su 67 milioni di abitanti (76% di vaccinati)
- Francia +65.713 su 67 milioni di abitanti (78% di vaccinati)
- Germania +55.650 su 83 milioni di abitanti (73% di vaccinati)
- Spagna +27.140 su 47 milioni di abitanti (81% di vaccinati)
- Italia +23.195 su 59,5 milioni di abitanti (80% di vaccinati)
- Paesi Bassi +13.469 su 17 milioni di abitanti (76% di vaccinati)
- Belgio +9.076 su 11,5 milioni di abitanti (77% di vaccinati)
- Danimarca +8.773 su 5,8 milioni di abitanti (80% di vaccinati)
- Ucraina +8.109 su 44 milioni di abitanti (32% di vaccinati)
- Portogallo +5.800 su 10 milioni di abitanti (88% di vaccinati)
- Grecia +4.786 su 10,7 milioni di abitanti (68% di vaccinati)
- Croazia +4.671 su 4 milioni di abitanti (55% di vaccinati)
- Bulgaria +1.725 su 7 milioni di abitanti (26% di vaccinati)
- Romania +829 su 19 milioni di abitanti (40% di vaccinati)
- Albania +326 su 3 milioni di abitanti (39% di vaccinati)
Questa situazione dimostra che non c’è alcuna correlazione tra la percentuale di popolazione vaccinata e l’andamento epidemiologico. In autunno, infatti, l’inizio della quarta ondata nei Paesi dell’est Europa veniva attribuito al basso numero di vaccinazioni con addirittura la narrazione della Romania che andava incontro alla sesta nuova estinzione di massa. E invece adesso la Romania è il Paese che sta meglio in Europa, e le vaccinazioni non sono aumentate così come non ci sono state chiusure né lockdown. Già a Luglio e Agosto la Romania era stato il Paese in assoluto “Covid-free” in Europa mentre la variante Delta dilagava nel Regno Unito, in Francia, Spagna e Sud Italia con alti tassi di vaccinazione:
Adesso a soffrire di più sono i Paesi più vaccinati, perché l’ondata ha seguito il suo andamento naturale come già accaduto lo scorso anno, a prescindere dall’andamento delle vaccinazioni. Con buona pace di chi riteneva che bastasse vaccinare il più alto numero possibile di abitanti per contenere il virus con vaccini che non rendono immuni ma, pur proteggendo da una buona parte delle forme più gravi della malattia, lasciano l’intera platea di vaccinati in condizione di essere contagiati e quindi di essere contagiosi rimanendo vettori del virus, esattamente come i non vaccinati, e alimentando l’epidemia. Soprattutto lì dove gli si consente di partecipare ad assembramenti incontrollati senza alcun tampone con l’utilizzo di strumenti anti scientifici come il Green Pass.