L’Istituto Superiore di Sanità, organo ufficiale del Ministero della Salute, ha pubblicato oggi il bollettino aggiornato del monitoraggio settimanale sull’epidemia di Covid-19 in Italia. Nel documento gli esperti dell’Istituto Superiore di Sanità hanno calcolato la stima dell’efficacia del vaccino sulla variante Delta, analizzando i dati dei contagi, dei ricoveri e dei decessi in Italia da inizio Luglio a metà Dicembre, e cioè nel periodo in cui la variante Delta è stata predominante nel nostro territorio nazionale. Complessivamente il vaccino è stato efficace per il contagio al 62%, un dato di gran lunga inferiore rispetto al 95% originale sulla variante Alfa su cui questi vaccini sono stati realizzati. E’ un passaggio molto importante, perché evidenzia come la riduzione dell’efficacia del vaccino non è data soltanto dal tempo trascorso dopo le vaccinazioni, e quindi si risolve semplicemente con la terza dose. Il vaccino ha perso molta efficacia già contro la variante Delta, e in tal senso la terza dose non è utile a ridurre ulteriormente la protezione dal contagio. E’ rimasta elevata la protezione dalle forme più gravi della malattia: 90% per ricovero in ospedale, 94% per ricovero in terapia intensiva e 91% per la morte. Ma osservando i dati ufficiali, si evidenzia come nei giovani con meno di 40 anni non è possibile calcolare l’efficacia del vaccino per evitare il decesso perché i giovani anche non vaccinati non muoiono di Covid eccetto casi rarissimi.
Da Luglio ad oggi, infatti, in Italia sono morte con il Covid soltanto 47 persone con meno di 40 anni, di cui 37 non vaccinati e 10 vaccinati. Un campione troppo basso per stimare l’efficacia delle vaccinazioni in questa fascia d’età, anche considerando che questi rarissimi casi di decessi tra i giovani si sono verificati nella totalità dei casi in persone con gravissime e numerose patologie pregresse concomitanti. Quadri clinici, insomma, già compromessi al punto che è anche scorretto attribuire al Covid la causa dell’evento funesto.
La stima dell’efficacia del vaccino rimane invece elevata per le altre fasce d’età: 94% di efficacia per evitare il decesso negli adulti tra 40 e 59 anni, oltre 91% negli over 60.