L’emergere di una nuova variante della SARS-CoV-2, Omicron, è la preoccupazione più urgente per la salute globale in questo dicembre 2021. Un modello statistico messo a punto da un’equipe di ricercatori, stima che Omicron sia >3,0 volte e >5,6 volte più trasmissibile, rispettivamente, di Delta in Sudafrica e nel Regno Unito. Curiosamente, gli esperimenti di coltura cellulare mostrano che Omicron è meno fusogeno di Delta e del virus originario SARS-CoV-2. Sebbene la proteina spike (S) di Delta sia scissa in modo efficiente nelle due subunità, il che facilita la fusione cellula-cellula, Omicron S è debolmente scissa. Inoltre Omicron infetta e si diffonde scarsamente nel polmone ed è meno patogeno rispetto a Delta e SARS-CoV-2 ancestrale. “I nostri dati – scrivono gli autori dello studio – suggeriscono che l’efficacia della scissione di SARS-CoV-2 S e della fusogenicità virale sono strettamente associate alla patogenicità virale e che Omicron si è evoluto per mostrare una maggiore trasmissibilità e una patogenicità attenuata“. Il che, è una gran bella notizia: Omicron si diffonde di più ma è meno aggressivo.
Lo studio è partito dal presupposto che le nuove varianti emergenti di SARS-CoV-2 debbano essere attentamente monitorate per un potenziale aumento di trasmissibilità, patogenicità e resistenza all’immunità indotta dal vaccino e ai farmaci antivirali. Nel dicembre 2021, l’OMS ha definito cinque varianti di preoccupazione (VOC), Alpha (B.1.1.7), Beta (B.1.351), Gamma (P.1), Delta (B.1.617.2 e AY lignaggi) e Omicron (originariamente B.1.1.529, poi riclassificato in ceppi BA), oltre a due varianti di interesse, Lambda (C.37) e Mu (B.1.621). Queste varianti di SARS-CoV-2 sono una minaccia continua per la società umana o possono rappresentare un potenziale rischio in futuro. Ad esempio, la variante Alpha che porta la mutazione N501Y nella sua proteina S aumenta la sua efficacia di trasmissione4, mentre le varianti Beta, Gamma e Mu che portano la mutazione E484K mostrano la robusta resistenza agli anticorpi neutralizzanti suscitati dalla vaccinazione e dal SARS-CoV-naturale. Inoltre la variante Delta, il VOC più predominante al mondo a partire da dicembre 2021, è altamente patogena rispetto a un virus pandemico precoce portatore di D614G.