In queste ore diversi supermercati e catene della distribuzione, hanno segnalato ai clienti, sia nei negozi che sui propri siti internet, la possibilità di trovare pasta, pane e prodotti da forno preparati con farine contaminate da semi di senape. Anche il Ministero della Salute ha lanciato l’allerta rappresentando un problema relativo al grano prodotto in paesi dell’emisfero settentrionale ed in particolare al grano prodotto in Italia, raccolto nel 2021, citato come “fortemente contaminato” dalla senape.
La questione è abbastanza seria perché la senape è un allergene e, come tale, quando è presente anche in modo accidentale in un prodotto, deve essere indicata sull’etichetta con caratteri tipografici ben evidenti. L’altro elemento da considerare è che la farina di grano trova impiego in un’ampia gamma di prodotti alimentari: pasta, pane, prodotti da forno, ecc. È quindi molto probabile che ci siano in commercio molti alimenti contaminati senza alcun avviso per i consumatori, come dimostrano i richiami di pasta del mese di novembre. Questo accade perché il problema è stato rilevato nelle ultime settimane dalle autorità di controllo e le etichette dei prodotti non sono ancora state aggiornate. L’allarme è partito dagli uffici irlandesi del sistema di allerta rapido europeo per gli alimenti (Rasff) che ha diramato una segnalazione per la presenza sul mercato di grano ‘fortemente contaminato’ da senape.
L’altro problema irrisolto è che ad oggi in Italia non risultano disponibili metodi di riferimento ufficiali per la ricerca analitica della senape negli alimenti. I laboratori impiegano dei sistemi imprecisi che possono dare falsi positivi. A questo punto il ministero della Salute si è attivato per individuare nell’arco di qualche mese una metodologia accreditata in grado di aumentare la sensibilità e la precisione dei metodi di analisi. L’altra decisione del ministero è stata quella di informare subito i consumatori coinvolgendo gli assessorati alla sanità di Regioni e Province invitandoli a diffondere circolari indirizzate a tutte le aziende alimentari e alle catene di supermercati. Tenuto conto della difficile gestione di una contaminazione tanto improvvisa quanto diffusa, e della difficoltà di provvedere in tempi rapidi alla stampa di nuove etichette che evidenziano l’eventuale tracce di senape, rileva Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, le aziende devono comunque informare i consumatori in vista dell’adeguamento progressivo delle etichette. Per i prodotti che sono già sugli scaffali il ministero invita le aziende ad apporre degli avvisi o dei cartelli indicando la possibile presenza della senape, rimandando per approfondimenti ai siti aziendali. Queste indicazioni si devono applicare anche sulle farine vendute tal quali.
La domanda lecita a cui bisogna rispondere è: come fa la senape ad essere un contaminante del grano? La cosa si spiega perché si tratta di una pianta erbacea che si intervalla alla semina del grano per concimare e mantenere la fertilità del terreno. Nel dettaglio ad oggi il ministero della Salute ha registrato sul proprio sito internet il ‘Richiamo per rischio presenza di allergeni’ di alcune referenze di pasta, a novembre 2021.
Le notizie riguardano tre marchi:
– Natura chiama Selex. 6 formati di pasta biologica (spaghetti integrali, penne rigate, fusilli integrali, farfalle integrali, elicoidali integrali), richiamati il 5.11.21,
– Saper di Sapori (Selex). Pasta di Gragnano IGP, Spaghettoni e Calamarata. Richiamo 5.11.21
– Consilia. Consilia saper scegliere, pasta Farfalle n°265. Consilia, penne rigate integrali bio. Richiami 12 e 14.11.21