I promotori dell’appello dei docenti universitari contro il Green Pass hanno espresso “la ferma opposizione a ogni progetto, più volte ventilato negli ultimi giorni, di estensione del Green Pass a forme di obbligo, diretto o surrettizio, per ulteriori categorie di lavoratori“. “La ratio che aveva originariamente giustificato l’introduzione del Green Pass per accedere a una serie di luoghi ed eventi pubblici con conseguente discriminazione fra vaccinati e non vaccinati – è stato spiegato – era la presunta impossibilità di contagio nei vaccinati. Nelle parole del Presidente del Consiglio, durante la conferenza stampa del 22 luglio 2021, il Green Pass era ‘una misura con cui gli italiani possono continuare ad esercitare le proprie attività, a divertirsi e andare al ristorante, a partecipare a spettacoli all’aperto o al chiuso con la garanzia, però, di ritrovarsi tra persone che non sono contagiose’. Da allora le restrizioni legate al Green Pass sono state inasprite anche per i vaccinati che non hanno ricevuto una terza dose, e l’obbligo è stato esteso dai sanitari ad altre categorie di lavoratori (personale della scuola, militari e forze dell’ordine). Lo stesso Draghi, nella conferenza stampa di una settimana fa, in risposta a una domanda su questa affermazione palesemente smentita dai dati epidemiologici, ha dichiarato che ‘la comunicazione sul Green Pass e sul super Green Pass’ si sarebbe sviluppata in base a ‘quelle che erano le conoscenze a quel momento’, ammettendo implicitamente la fallacia dell’affermazione originaria. Malgrado tutto questo, il Consiglio dei ministri del 23 dicembre ha continuato nel processo di estensione del Green Pass, facendo trapelare progetti di ulteriore allargamento di pass riservati ai soli vaccinati e ai guariti per l’accesso agli ambiti lavorativi, oltre a ulteriori estensioni dell’obbligo vaccinale“.
“È per noi del tutto evidente – hanno evidenziato i promotori dell’Appello – che restrizioni delle libertà nei confronti di individui sani e che non hanno commesso alcun reato, sono ingiustificabili in assoluto; ma lo sono ancor più quando la base logica su cui si erano basate queste restrizioni si è dimostrata falsa. La libera scelta di ogni individuo non può assolutamente indurre lo Stato a introdurre restrizioni alla libertà di movimento o di accesso al lavoro o allo svago, fino a giungere a obblighi reali o surrettizi“.
“Oggi – hanno proseguito i promotori – stiamo assistendo allo sgretolarsi della narrazione che ruota attorno al Green Pass e dei suoi presupposti, con situazioni grottesche vissute da molti di quelli ieri si sentivano privilegiati e oggi non lo sono più, per il rincorrersi di nuove norme e restrizioni spesso insensate e ascientifiche. Molti nostri concittadini e colleghi se ne stanno rendendo conto sulla propria pelle. Chiediamo al Governo e al Parlamento – hanno concluso i promotori – di recedere da ogni progetto di ulteriore estensione del Green Pass o dell’obbligo vaccinale e abolire la stessa applicazione del Green pass, strumento previsto dall’Unione Europea al solo scopo di facilitare lo spostamento tra gli stati membri, agli ambiti lavorativi e della vita sociale“.