Da lunedì 20 dicembre, il Veneto sarà ufficialmente in zona gialla ma la regione ha anticipato le misure, con un’ordinanza di “principi e raccomandazioni” illustrata oggi dal presidente Luca Zaia. L’ordinanza entra in vigore dalla mezzanotte di oggi fino al 16 gennaio.
La novità più clamorosa riguarda gli operatori sanitari e socio-sanitari: viene aumentata a 4 giorni la frequenza dei test per lo screening – finora era ogni 10 giorni – indipendentemente dallo stato di vaccinazione; lo stesso avviene al momento del ricovero e ogni 4 giorni per i degenti. Questa decisione indica ancora una volta come il vaccino non dia garanzie contro il contagio, tanto che le autorità locali hanno deciso di sottoporre a tampone gli operatori sanitari con più frequenza. Ricordiamo, inoltre, che per gli operatori sanitari c’è l’obbligo di vaccino e che quindi sono già vaccinati con la terza dose.
Inoltre, è stato deciso che al di fuori delle abitazioni, la mascherina va usata subito, sempre all’aperto, ad eccezione dei bambini sotto i 6 anni e i soggetti con patologie e disabilita’.
Tra le altre disposizioni, vi e’ l’obbligo per una sola persona di accompagnamento ai pazienti negli ospedali e per la visita in ospedali e Rsa. Sospese le visite alle case di riposo a minori di 12 anni, e i rientri in famiglia degli ospiti. Per l’accoglienza di nuovi ospiti nelle Rsa si prescrive un test all’ingresso, 7 giorni di quarantena e test ogni 7 giorni. Nelle scuole, il testo ribadisce che in caso di un positivo, si attende l’esito del test, con quarantena. Per quanto riguarda le raccomandazioni, in caso di sintomi o di febbre, l’ordinanza indica l’autoisolamento, la comunicazione al medico di base, e l’effettuazione di un tampone. “Puo’ essere un’influenza – ha commentato Zaia – ma non si deve escludere che non sia Covid”.
Viene inoltre raccomandata l’adesione alla campagna vaccinale alle persone non vaccinate o con percorso incompleto, e a un intervallo minimo tra le dosi. Gli Enti locali vengono infine invitati a prendere misure per evitare assembramenti nei luoghi pubblici. “Non vogliamo complicare la vita – ha commentato Zaia – ma chiedere la collaborazione ai cittadini. I vaccini ci permettono una vita normale, ma negli ospedali ci sono sempre i ricoverati. Siamo convinti di poter fare un grande lavoro nelle prossime settimane, che sono quelle cruciali. La curva potra’ andare su ancora un paio di settimane. Ci sara’ il freddo, le festivita’ e le visite in famiglia, ma vanno tutelati soprattutto gli anziani, che sono quelli piu’ toccati dall’ospedalizzazione”, ha concluso.