Lo scorso 7 giugno, la sonda Juno della NASA ha compiuto un sorvolo ravvicinato su Ganimede, la piu’ grande luna di Giove e del Sistema Solare, passando ad una distanza di 1.038 chilometri. In quell’occasione, la sonda è riuscita a catturare la “voce” di Ganimede. La registrazione delle emissioni elettromagnetiche, infatti, e’ stata convertita in una traccia audio di 50 secondi, nella quale si possono ascoltare fruscii, fischi e schiocchi (vedi video in fondo all’articolo).
La NASA ha pubblicato la traccia audio in occasione del meeting dell’American Geophysical Union, insieme alla mappa piu’ dettagliata mai ottenuta del campo magnetico di Giove, realizzata grazie ai dati raccolti nel corso di 32 orbite effettuate dalla sonda. “Questa traccia audio ti fa sentire come se stessi a bordo di Juno mentre sfreccia oltre Ganimede per la prima volta in piu’ di vent’anni“, commenta il fisico Scott Bolton del Southwest Research Institute, responsabile scientifico di Juno. “Se ascolti attentamente, puoi sentire il repentino passaggio a frequenze piu’ alte intorno alla meta’ della registrazione, segno dell’ingresso in una regione differente della magnetosfera di Ganimede”. Secondo il fisico e astronomo William Kurth dell’Universita’ dell’Iowa, “e’ possibile che il cambio di frequenza subito dopo l’incontro ravvicinato sia dovuto al passaggio dalla faccia illuminata di Ganimede a quella in ombra“. Proprio l’aver tradotto i dati elettromagnetici in segnali audio potra’ aiutare la loro comprensione, facilitando l’individuazione di dettagli che altrimenti potrebbero sfuggire.
L’ultima mappa del campo magnetico di Giove, la piu’ dettagliata realizzata finora, dimostra che qualcosa e’ cambiato nell’arco dei cinque anni della missione: la Grande Macchia Blu (la grande anomalia magnetica posta vicino all’equatore) si sta spostando verso est a una velocita’ di circa 4 centimetri al secondo. I dati indicano inoltre che la dinamo di Giove (cioe’ il meccanismo che genera il campo magnetico) si trova nello strato profondo di idrogeno metallico che avvolge il suo ‘cuore’.
Lanciata nell’agosto 2011, Juno ha raccolto finora molti dati sul campo magnetico e sull’atmosfera di Giove, anche grazie a due strumenti realizzati dall’Italia, con il supporto dell’Agenzia spaziale italiana (ASI): Jiram, costruito dalla Leonardo e con la responsabilita’ scientifica dell’Istituto nazionale di Astrofisica (Inaf), e lo strumento di radioscienza KaT (Ka-band Translator), costruito dalla Thales Alenia Space (Thales- Leonardo) con la guida scientifica dell’Universita’ Sapienza.