È stato lanciato alle 13:20 (ora italiana) il James Webb Space Telescope (JWST) a bordo di un razzo Ariane 5, decollato dallo Spazioporto europeo nella Guyana francese. Dopo circa 26 minuti di viaggio, il rivoluzionario telescopio spaziale si è separato con successo dal razzo vettore Ariane e proseguirà così la sua missione alla scoperta delle origini dell’Universo. “E’ iniziato un nuovo entusiasmante decennio di scienza. La missione del James Webb cambierà la nostra comprensione dello spazio come lo conosciamo”, ha twittato la NASA dopo il decollo del razzo.
Dopo il lancio e la separazione dal razzo, il centro operativo della missione Webb a Baltimora, negli Stati Uniti, ha confermato che il pannello solare si è aperto ed è in buone condizioni, decretando così il successo del lancio.
Dopo avere preso il suo posto in orbita, il telescopio spaziale diventerà l’occhio più potente dell’umanità in cielo, scrutando il cosmo alla ricerca dei segni delle prime galassie, delle stelle appena nate e antiche e persino della vita nei sistemi solari distanti.
Il lancio era stato precedentemente programmato per la vigilia di Natale, ma martedì i rappresentanti della NASA hanno annunciato che il lancio sarebbe stato rinviato a causa di condizioni meteo avverse.
“Il lancio di Webb è la massima celebrazione della collaborazione internazionale che ha reso possibile questa missione così innovativa. Voglio ringraziare tutti coloro che hanno collaborato al progetto, alla costruzione, al lancio di questo ambizioso telescopio, per aver reso possibile tutto questo. A breve riceveremo la nuova visione di Webb dell’Universo e vedremo le entusiasmanti scoperte scientifiche che farà”, afferma Josef Aschbacher, Direttore Generale dell’ESA.
“Il telescopio spaziale James Webb rappresenta la costante ambizione con cui la NASA e i nostri partner ci spingono verso il futuro”, aggiunge l’amministratore della NASA Bill Nelson. “La scommessa legata al telescopio Webb non riguarda ciò che già sappiamo scoprirà, ma quello che ancora non conosciamo o non possiamo comprendere dell’Universo. Non vedo l’ora di scoprire cosa troverà!”
“La CSA è orgogliosa di avere contribuito con strumenti chiave a questa grande partnership internazionale che fa parte dello sforzo globale per promuovere i prossimi grandi progressi scientifici. Gli astronomi canadesi attendono impazienti i dati del telescopio Webb e i benefici derivanti dalle eccezionali opportunità scientifiche offerte da questo straordinario osservatorio”, afferma Lisa Campbell, Presidentessa della CSA.
La missione JWST dovrebbe durare da 5 a 10 anni ed è una partnership internazionale tra NASA, l’Agenzia Spaziale Europea (ESA) e Agenzia spaziale canadese (CSA). Come il suo predecessore, il telescopio spaziale Hubble, lanciato il 24 Aprile 1990 e ancora attivo, JWST osserverà oggetti cosmici, per aiutare gli astronomi a rispondere alle domande sulla formazione dell’universo. Negli ultimi 30 anni, Hubble ha catturato immagini mozzafiato di pianeti, vivai stellari, nebulose colorate e ammassi di galassie che si estendono per miliardi di anni luce.
Mentre però Hubble ha condotto la maggior parte delle sue osservazioni nell’ultravioletto (UV) e nelle lunghezze d’onda ottiche, JWST opererà principalmente nell’infrarosso (sebbene disponga di strumenti in grado di osservare attraverso una gamma di lunghezze d’onda). JWST ha anche uno specchio molto più grande di Hubble, che catturerà più luce. Entrambi questi aggiornamenti forniranno una visione più dettagliata di quella di Hubble.
Il viaggio del telescopio Webb nello spazio
L’intero osservatorio ha dovuto essere accuratamente ripiegato nella carenatura di Ariane 5 appositamente adattata per Webb, e che è stata sganciata circa tre minuti dopo il lancio. Ariane 5 quindi ha avviato una speciale manovra di rollio per proteggere Webb dalle radiazioni solari. Dopo 27 minuti è avvenuto il distacco dallo stadio superiore e il telescopio è stato rilasciato iniziando la fase successiva.
“Sono molto felice e orgoglioso che la versatilità e l’affidabilità di Ariane 5 abbia permesso il lancio di una missione così rivoluzionaria. Questo è un tributo alle capacità e all’impegno di tutti coloro che sono stati coinvolti” commenta Daniel Neuenschwander, Direttore del Trasposto Spaziale dell’ESA.
La rete ESTRACK di stazioni a terra dell’ESA ha svolto un ruolo chiave nel seguire Ariane 5 e il telescopio Webb dal lancio alla separazione.
Viaggiando nello spazio verso L2, il telescopio Webb sarà oggetto di una complessa sequenza di spiegamento. Nei mesi successivi, gli strumenti verranno messi in funzione e le loro capacità verificate. Dopo sei mesi nello spazio, Webb inizierà le osservazioni scientifiche di routine.
Il nuovo indirizzo di JWST
Il nuovo indirizzo del JWST sarà “L2“, una destinazione a quasi 1,5 milioni di km dal suo pianeta natale, ha spiegato la NASA. L’abbreviazione si riferisce al secondo punto di Lagrange: ci sono cinque di questi punti nel nostro sistema solare e rappresentano “un meraviglioso incidente di gravità e meccanica orbitale“, secondo la NASA. In ogni punto di Lagrange, l’attrazione gravitazionale della Terra e del Sole corrisponde alla forza centrifuga dei corpi orbitanti più piccoli, quindi un satellite può essere “parcheggiato” in un punto stabile dove non avrà bisogno di usare molto carburante per rimanere in una posizione fissa.
Per JWST, quel punto si trova nella direzione opposta al Sole, a circa 1.500.000 di km dalla Terra.
La posizione L2 è particolarmente favorevole per questo nuovo telescopio. Poiché JWST osserverà gli oggetti nello Spazio utilizzando gli infrarossi, essere il più lontano possibile dal Sole aiuterà il telescopio a individuare oggetti molto deboli e distanti. Inoltre, dato che il telescopio si stabilirà in un indirizzo fisso, la NASA potrà stabilire una comunicazione continua attraverso il Deep Space Network: questa schiera di antenne radio giganti è sparsa su tre strutture separate l’una dall’altra da 120 gradi di longitudine, consentendo di mantenere il contatto con i satelliti e le missioni interplanetarie mentre la Terra ruota, ha ricordato la NASA.
Tuttavia, inviare JWST in un punto così lontano significa anche che gli astronauti non saranno in grado di visitare e riparare il telescopio se dovesse richiedere manutenzione, come è accaduto per Hubble.
Hubble orbita intorno alla Terra a una distanza di circa 547 km ed è stato costruito per essere facilmente riparato: ogni componente dell’hardware aveva un backup installato in caso di guasto e la NASA ha condotto 5 missioni di riparazione tra il 1993 e il 2009, ma questa opzione semplicemente non sarà possibile per JWST.
Se tutto andrà come da programma, JWST raggiungerà il suo nuovo indirizzo entro un giorno, dispiegherà lo scudo solare in circa una settimana e inizierà l’inserimento in orbita durante il suo primo mese nello Spazio. Nei prossimi mesi, gli ingegneri della missione allineeranno e calibreranno da remoto gli strumenti del telescopio, che effettuerà le sue prime osservazioni 6 sei mesi.
Guardare oltre
Il telescopio Webb sarà in grado di investigare nel passato delle nostre origini, dalle prime galassie dell’Universo alla nascita delle stelle e dei pianeti, fino ai pianeti extrasolari potenzialmente in grado di ospitare la vita, e del nostro sistema solare.
“Il progetto Webb è nato con il sogno di alcuni astronomi di osservare la nascita delle prime galassie nell’Universo primordiale, ma il telescopio sarà in grado di fare molto di più di quanto sperassimo”, dice Günther Hasinger, Direttore di Scienza dell’ESA.
L’ESA ha contribuito a realizzare due dei quattro strumenti a bordo del telescopio Webb: NIRSpec e MIRI. “È merito dell’eccellenza dell’industria e della comunità scientifica europea, se è stato possibile sviluppare questi strumenti così complessi,” aggiunge Günther.
“Siamo in trepida attesa delle splendide immagini e degli spettri che il telescopio Webb produrrà. La comunità astronomica europea attende impaziente di vedere i risultati del 33% del tempo di osservazione disponibile che ha ottenuto in modo competitivo per il primo anno di osservazioni con Webb” afferma Antonella Nota, Responsabile Scientifico del Progetto Webb dell’ESA.
Per l’intera durata della missione Webb, 15 astronomi dell’ESA lavoreranno alle operazioni del telescopio.