Abbiamo già evidenziato, in precedenti aggiornamenti sulla possibile tendenza del tempo per il giorno di Natale, un po’ di ipotesi evolutive sulla base delle simulazioni dei modelli matematici sul medio-lungo periodo. Nel quadro barico di massima abbiamo anche rappresentato i tre possibili protagonisti del tempo per la festività della Natività ossia: una circolazione fredda artica continentale sul Nordest Europa, un’alta pressione di blocco tra Atlantico e Europa centrale e possibili interferenze atlantiche medio-basse. L’evoluzione per la festività più attesa dell’anno è rimessa sostanzialmente all’interazione tra queste figure bariche.
Più nello specifico, avevamo evidenziato da una parte la possibilità di un’ingerenza fredda continentale ma, grazie a un’alta pressione di blocco medio-alta, anche possibili interferenze atlantiche più umide e più miti. Dunque, già qualche giorno fa, l’ipotesi più accreditata per Natale appariva una sorta di azione congiunta tra aria fredda nordorientale e quella più umida atlantica proprio in corrispondenza dell’Italia. In linea di massima, viene confermata questa tendenza ma, alla luce degli ultimi dati, potrebbe esserci una minore ingerenza fredda, o comunque meno penetrante sui settori centrali del nostro bacino, magari con una componente umida oceanica più efficace. Il nuovo quadro barico sarebbe predisponente, per il giorno di Natale, a instabilità diffusa sul nostro territorio, ma più accesa sulle regioni tirreniche tutte e anche su quelle relative appenniniche. Il campo termico potrebbe essere abbastanza freddo al Centro e magari di più al Nord, relativamente freddo al Sud, per via di una maggiore interferenza, su queste aree, del flusso più umido e mite Atlantico. Oltre alle piogge, quindi, potrebbero esserci anche nevicate fino a quote relativamente basse al Centro Nord, magari più basse o persino localmente anche in pianura al Nord, seppure in forma localizzata, in media-alta collina al Centro e su Campania, Nord Puglia; fiocchi oltre i 1000/1200 m altrove al Sud. Si tratta, naturalmente, di una evoluzione sulla base dei dati ultimi, ma la distanza temporale certamente implicherà altre manovre e nulla esclude che l’aria fredda continentale possa affondare in maniera più determinante sul bacino centrale del Mediterraneo e comportare instabilità invernale più diffusa, ma nulla esclude anche che l’aria fredda possa tracimare in maniera preponderante a Ovest, decisamente in misura minore sull’Italia, con instabilità più autunnale che invernale. A oggi, ci sentiamo di dire che il tempo potrebbe essere abbastanza instabile in via generale, da vagliare meglio se con componente fredda diffusa sul territorio o limitata ad alcuni settori.
La redazione di MeteoWeb continuerà a monitorare il possibile tempo di Natale, apportando periodici aggiornamenti.