Si è già rilevato nelle nostre previsioni meteo, una possibile crisi dell’alta pressione già verso la Befana, 5/6 gennaio, a opera di azioni meridiane piuttosto rapide, ma in grado di apportare diffusa instabilità e anche magari freddo moderato. Tuttavia, il possibile primo guasto intorno alla Befana, non sarebbe che il precursore di una fase più persistentemente instabile che potrebbe avere via nei giorni successivi alla Befana e verso metà mese. In riferimento a questo guasto più corposo, avevamo anche evidenziato una doppia prospettiva nelle simulazioni di modelli matematici, una proposta dal modello americano GFS, impostata su azioni più meridiane e magari con instabilità più fredda verso l’Italia e il Mediterraneo centrale, l’altra proposta dal modello europeo ECMWF, sempre impostata su correnti abbastanza fredde sub-polari, tuttavia queste direzionate più a Ovest, verso la Penisola iberica e il Mediterraneo occidentale, meno diretta sull’Italia.
Ebbene, alla luce dei nuovi aggiornamenti, le previsioni meteo per un guasto più esteso e duraturo del tempo a iniziare dall’8/10 gennaio e poi per qualche giorno seguire, è confermato un po’ da tutto il quadro modellistico, ma acquisterebbe credibilità l’ipotesi di sfondamento più a Ovest delle masse d’aria fredda, quindi l’ipotesi del modello europeo; perderebbe quotazioni, invece, quella di un’azione fredda più diretta sull’Italia, proposta dal modello americano. Dunque, il possibile avvento di circolazione instabile o a tratti anche perturbata da dopo la Befana e verso metà mese, potrebbe essere caratterizzato da nubi e piogge diffuse sul territorio italiano, ma da freddo non rilevante, perlomeno nelle fasi iniziali, 8/10 gennaio, salvo magari condizioni un po’ più fredde verso le regioni settentrionali, soprattutto centro-occidentali. Successivamente, l’azione instabile sul Centro Ovest Mediterraneo potrebbe anche accentrarsi verso l’Italia e probabilmente richiamare moderate correnti fredde anche su diverse nostre regioni in un quadro instabile a maggiore connotazione invernale. Alla luce dei dati ultimissimi, quindi, ci sentiamo senz’altro di confermare un peggioramento del tempo più esteso sul finire della terza decade, dopo quello precursore intorno alla Befana, magari peggioramento non molto freddo, ma l’aspetto termico va vagliato ancora con dati più vicini all’evento. La redazione di MeteoWeb continuerà a monitorare l’evoluzione del tempo sul più lungo termine, attraverso periodici aggiornamenti.