La pandemia di Sars-CoV-2 ha fortemente penalizzato la raccolta di sangue cordonale nell’anno 2020 con una riduzione di circa il 40%* rispetto al 2019. Tra le cause principali vi è sicuramente l’impossibilità di garantire percorsi intra-ospedalieri sicuri e la riconversione di molti punti nascita in ospedali COVID.
La risposta a tale problema arriva dai modelli attualmente applicati in Inghilterra e Germania, grazie ad un modello ibrido con una regolamentazione nazionale delle biobanche private in collaborazione con le biobanche pubbliche per la creazione di una rete unica nazionale con un valore inestimabile per milioni di famiglie o pazienti in attesa di trapianto, per poter così aumentare il numero di campioni a disposizione.
“Attualmente in Italia, le biobanche private operano perlopiù attraverso agenzie commerciali è dunque necessario reprimere energicamente tutti quei fenomeni di intermediazione che, aggirando gli attuali divieti di legge, continuano a proliferare indisturbati ad evidente detrimento della qualità e dell’efficienza del servizio. – spiega Luana Piroli direttore generale e della raccolta di In Scientia Fides – Riteniamo che sia ormai indispensabile un confronto a livello governativo sull’argomento a tutela delle famiglie che decidono di conservare il loro patrimonio biologico, questo si può fare attraverso una collaborazione pubblico privato che abbia un obiettivo comune: la salvaguardia del cittadino con la messa in sicurezza di un patrimonio biologico molto importante. Vanno rivisti piani e vanno adottate tutte quelle logiche di sicurezza dettate dallo stesso PNRR”.
I modelli ibridi permettono, grazie alla stretta collaborazione tra pubblico e privato, di inserire i campioni conservati per uso autologo/allogenico solidale in un registro nazionale per metterli a disposizione della comunità internazionale.
Se ne discuteva nell’ormai lontano 2010 con una proposta di legge (Camera dei Deputati n°3691 -Pedoto ed altri – 4 agosto 2010) e si è purtroppo fermato lì, dando così vita ad una lunga e crescente proliferazione di agenzie commerciali, in un settore assolutamente non regolamentato oltre all’evidente necessità di aumentare i campioni a disposizione, evidenziato dallo stesso aumento delle unità distribuite dalle Banche italiane che è passato da 1.742 a 1.775.
E’ stata dimostrata, attraverso evidenze scientifiche, l’utilità delle cellule staminali da cordone ombelicale per oltre 70 patologie dai tumori del sangue alle malattie del sistema immunitario, ma anche tumori solidi infantili come il neuroblastoma, mieloblastoma o leucemie. Le cellule staminali da cordone ombelicale, avendo una maggiore capacità di moltiplicarsi e di attecchire ed essendo più neutre grazie alla loro immaturità immunologica, in caso di trapianto suscitano una reazione di rigetto attenuata se non assente.
* report pubblicato dal Centro Nazionale Sangue