Archeologia: nell’età del bronzo Scandinavia e Sardegna erano unite da rotte commerciali

Le somiglianze tra l'iconografia scandinava e quella sarda sono molteplici e questo suggerisce che i commercianti del Mediterraneo iniziarono a risalire la costa atlantica verso la Scandinavia 3000 anni fa
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Cosa potrebbe collegare l’Europa del Nord alla Sardegna? Difficile trovare una risposta, soprattutto se la cerchiamo nell’antichità. Eppure, gli studiosi hanno scoperto che un collegamento c’è, e ha circa tremila anni fa. Le antiche popolazioni danesi, infatti, potrebbero aver realizzato dei copricapi ispirati a quelli comuni sull’isola della Sardegna. A suggerirlo è uno studio, pubblicato sulla rivista Praehistorische Zeitschrift, condotto dagli scienziati del Moesgaard Museum e dell’Università di Aarhus, che hanno analizzato un elmo di bronzo rinvenuto nel 1942 in Scandinavia. Adornato di corna e un becco, l’elmo Viks, potrebbe essere stato prodotto insieme a un altro gemello molto simile. I due oggetti, secondo le analisi degli studiosi, risalgono a quasi tremila anni fa, oltre 1.500 anni prima che i vichinghi raggiungessero l’area.

Il gruppo di ricerca ipotizza che questi copricapi siano stati ispirati da manufatti simili tipici della lontana Sardegna. Tale collegamento metterebbe in relazione per la prima volta due regioni dell’Europa preistorica separate da migliaia di chilometri, suggerendo una possibile rotta marittima precedentemente sconosciuta tra la Scandinavia e il Mediterraneo. “Questo studio è molto interessante – commenta Flemming Kaul, archeologo del Museo Nazionale della Danimarca, non coinvolto nel lavoro – e suggerisce la possibilità di contatti culturali finora sconosciuti durante l’età del bronzo“. Il team, guidato da Heide Wrobel Nrgaard, ha individuato dei residui organici sull’elmo Viks, che sono stati datati grazie al radiocarbonio.

Ci sono notevoli somiglianze tra l’iconografia scandinava e quella sarda – afferma Helle Vandkildem dell’Università di Aarhus – queste similitudini suggeriscono che i commercianti del Mediterraneo iniziarono a risalire la costa atlantica verso la Scandinavia 3000 anni. In Scandinavia non si conoscono rilevanti fonti di metallo durante l’età del bronzo, per cui la domanda di rame, bronzo e stagno potrebbe aver alimentato il commercio a lunga distanza“. I ricercatori ipotizzano che gli elmi fossero uno strumento religioso, ritenuto in grado di comunicare con una divinità ultraterrena. “Questi copricapi potrebbero essere stati sulle teste dei regnanti per generazioni – osserva Vandkilde – sarebbe un esempio di sfruttamento del divino come legittimazione del potere“.

“L’esistenza di una rotta commerciale atlantica tra il Mediterraneo e il nord – afferma Nicola Ialongo dell’Università Georg August di Gottingen, che non concorda con l’interpretazione del team – implicherebbe che le similitudini iconografiche tra gli elmi in Sardegna e Scandinavia siano comuni anche a Belgio, Francia, Regno Unito o Paesi Bassi. Anche ipotizzando che i marinai coprissero quelle distanza, è ragionevole ipotizzare che si fermassero in qualche territorio a metà del viaggio”. “La ricerca – conclude Kaul – dimostra che i vichinghi non erano l’unica società scandinava con connessioni lontane in passato. Già nell’età del bronzo potrebbero essere esistite connessioni e reti commerciali su lunghe distanza, il che è molto affascinante”.

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