Covid, i vaccinati e i guariti sono protetti contro la variante Omicron? Lo studio

Le risposte delle cellule T spike SARS-CoV-2 indotte dalla vaccinazione o dall'infezione rimangono robuste contro Omicron
MeteoWeb

I vaccini sono efficaci contro la variante Omicron? I guariti dal Covid hanno gli anticorpi giusti per combattere questa variante? A rispondere a queste domande giunge uno studio guidato da Roanne Keeton, secondo il quale il vaccino a mRna riconosce la variante e la combatte, e anche gli anticorpi dei guariti sono efficaci contro Omicron. La variante SARS-CoV-2 Omicron ha più mutazioni della proteina Spike (S) che contribuiscono a sfuggire alle risposte anticorpali neutralizzanti e a ridurre la protezione del vaccino dall’infezione. Non è nota la misura in cui altri componenti della risposta adattativa come le cellule T possono ancora colpire Omicron e contribuire alla protezione da esiti gravi. Abbiamo valutato la capacità delle cellule T di reagire con il picco di Omicron nei partecipanti che sono stati vaccinati con Ad26.CoV2.S o BNT162b2 e nei pazienti convalescenti COVID-19 non vaccinati (70 individui). Abbiamo scoperto che il 70-80% della risposta delle cellule T CD4 e CD8 allo spike è stata mantenuta tra i gruppi di studio. Inoltre, la grandezza delle cellule T cross-reattive di Omicron era simile a quella delle varianti Beta e Delta, nonostante Omicron ospitasse molte più mutazioni. Inoltre, nei pazienti ospedalizzati con infezione da Omicron (19 individui), c’erano risposte delle cellule T comparabili allo spike ancestrale, al nucleocapside e alle proteine ​​di membrana a quelle trovate nei pazienti ospedalizzati in precedenti ondate dominate dalle varianti ancestrale, Beta o Delta (49 individui).

Questi risultati dimostrano che, nonostante le estese mutazioni di Omicron e la ridotta suscettibilità agli anticorpi neutralizzanti, la maggior parte della risposta delle cellule T, indotta dalla vaccinazione o dall’infezione naturale, riconosce la variante. È probabile che l’immunità delle cellule T ben conservata a Omicron contribuisca alla protezione da un grave decorso del COVID-19, supportando le prime osservazioni cliniche dal Sudafrica.

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