“Sconcerta la facilita’ con cui il governo ha vietato ai cittadini di 114 Comuni della Liguria e del Piemonte di svolgere qualunque attivita’ nei boschi per 6 mesi“. Lo afferma il senatore Mattia Crucioli (L’Alternativa c’e’) a proposito delle norme per il contenimento della peste suina africana. “Sei mesi e’ un periodo non meramente emergenziale ed erode ulteriori importanti spazi di liberta’ dei cittadini gia’ duramente provati anche a livello psicologico dai precedenti confinamenti, chiusure e quarantene di vario genere e durata. Si e’ scelto peraltro di tutelare un tipo di economia, quella degli allevamenti di suini, prevalentemente presenti in Emilia e Lombardia, a discapito del territorio e dell’economia rurale ligure e piemontese. Questo e’ indubbiamente un governo dal lockdown facile“, conclude il senatore
Anche Roberto Colombero, presidente Uncem Piemonte, interviene sui divieti decisi dopo la scoperta di alcuni casi – otto in tutto – di peste suina. “L’ordinanza del Ministero della Salute che vieta, nelle aree a cavallo di Piemonte e Liguria, la caccia e ogni attivita’, anche escursionistica in bosco, richiede un veloce approfondimento regionale e nazionale, in specifici tavoli, per affrontare subito la situazione. Senza che la peste suina si estenda ulteriormente”, ha affermato. “In bosco, sono state salvaguardate le attivita’ selviculturali e questo e’ positivo. Ma per evitare che la peste suina africana si ampli e raggiunga anche allevamenti, oltre che animali selvatici, si deve agire in fretta. Anche con abbattimenti urgenti. Uncem e’ disponibile a un immediato tavolo di lavoro con la Regione, nelle prossime ore, e auspica anche un tavolo nazionale, urgente e alla presenza dei Ministri della Salute e delle Politiche Agricole. E’ un tema del Governo, importantissimo per il Piemonte e per tutto il Paese“, ha concluso Colombero.