Attacco russo in Ucraina, italiano a Kharkiv: “svegliato dalle esplosioni, la gente cerca di fuggire”

Il racconto di Marco Cirulli, che vive a Kharkiv, in Ucraina, a 30 chilometri dal confine russo
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Siamo stati svegliati questa mattina verso le 5 dal rumore di scoppi distanti, che poi ho saputo essere il lancio di razzi da parte dei russi che sono entrati nel confine ucraino e hanno iniziato a colpire bersagli secondo loro importanti. Poi abbiamo udito uno scoppio distinto e più forte degli altri, forse esploso un deposito di carburante o di munizioni”: lo ha raccontato all’Adnkronos l’interprete romano Marco Cirulli, che vive da 15 anni a Kharkiv, in Ucraina, a 30 chilometri dal confine russo. ”Mi hanno segnalato la presenza di colonnelle di carri armati poco fuori Kharkiv, dove c’è una diga di acqua potabile”, ha aggiunto, parlando di ”macchine in città che vanno e vengono cercando una via di fuga che non c’è”. ”In città è tutto chiuso e i pochi negozi rimasti aperti hanno lunghe file di persone che cercano di acquistare i beni all’ultimo minuto o di fare rifornimento di benzina. Io e mia moglie per fortuna abbiamo fatto scorta, qualche giorno possiamo resistere”, ha raccontato, affermando che ”l’ambasciata italiana ci ha detto di restare in casa, di non uscire, e così facciamo”.
Chi dovrebbe scendere in piazza, secondo Cirulli, sono ”gli italiani, le persone in Europa. Che dovrebbero mobilitarsi, mostrare solidarietà agli ucraini e fare pressione sui loro governanti. Perché non possono essere ammorbidite le sanzioni contro la Russia. Quella in atto è una aggressione armata per il puro piacere di conquistare territori e contro un Paese che non aveva alcuna intenzione di aggredire”.

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