Guerra Ucraina, feroce battaglia per entrare a Chernobyl: “i russi vogliono colpire gli impianti di stoccaggio delle scorie, sarebbe catastrofe per tutta l’Europa”

Guerra Ucraina, si combatte per Chernobyl: Europa col fiato sospeso
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Combattimenti tra forze russe e ucraine sono in corso anche nella disarmata centrale nucleare di Chernobyl: lo riferisce un consigliere del ministero dell’Interno di Kiev citato da Nbc. Secondo le prime frammentarie informazioni, i soldati russi sono entrati nella Zona di esclusione (Aes) attorno alla centrale nucleare di Chernobyl, dopo essere entrati in Ucraina dal vicino territorio bielorusso: scontri sono in corso con le forze armate ucraine che controllano i depositi di scorie radioattive. Lo ha fatto sapere su Facebook Anton Gerashchenko, consigliere del ministero dell’Interno di Kiev. “La Guardia nazionale ucraina sta opponendo una forte resistenza“, ha aggiunto precisando che gli impianti di stoccaggio delle scorie sono attualmente intatti, anche se a rischio di essere distrutti.

Le forze di occupazione russe stanno cercando di impadronirsi della Centrale nucleare di Chernobyl. I nostri combattenti stanno dando la vita perché la tragedia del 1986 non si ripeta. L’ho segnalato alla premier svedese Magdalena Andersson. Questa è una dichiarazione di guerra contro l’intera Europa“. Così il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, su Twitter.

Nella centrale nucleare di Chernobyl ci sono depositi a bassa emissione di radiazioni. Spero che la notizia della distruzione degli impianti di stoccaggio riguardi questi“. Lo dice a LaPresse l’esperto di nucleare Maurizio Martellini, professore associato di Fisica all’università dell’Insubria. “Ma se ad essere danneggiato, anche solo fessurato, è stato il ‘sarcofago’ – la massiccia struttura in acciaio e cemento che copre il reattore nucleare numero 4 – allora sarebbe un crimine contro l’umanità. Quelle scorie, anche a distanza di anni, emettono radiazioni altissime ed estremamente pericolose“.

Una delle aree da cui sono partite le truppe russe è proprio quella al confine tra Bielorussia e Ucraina. A pochi km dal confine c’è la centrale e a 150 km c’è Kiev. Una situazione incandescente. Pericolosissimo che ci sia la centrale nucleare lì, perché qualsiasi tipo di situazione militare potrebbe mettere in atmosfera ulteriori quantità di radionuclidi. Fu fatto un sarcofago a copertura del quarto reattore, ultimamente fatto il famoso ‘arco’ che ha ricoperto ulteriormente, ma c’è ancora il nucleo attivo e una situazione di contaminazione molto alta“. Così all’AdnKronos Angelo Gentili, responsabile del progetto Chernobyl di Legambiente. “Quello è un obiettivo molto sensibile, fino ad oggi in qualche modo tutelato dallo Stato Ucraino, e che continua a rappresentare una bomba a orologeria. Farne un teatro di guerra è molto pericoloso, non si può scherzare con il nucleare. Siamo molto preoccupati – sottolinea Gentili – la pericolosità è inaudita. Vorrei sperare che non ci sia un accanimento in quell’area. Tra l’altro lì, superato il confine c’è la cosiddetta ‘zona morta’ che sta intorno alla centrale, lì non ci sono persone che ci abitano e c’è una cintura di sicurezza protetta dalle autorità, ma in presenza di una guerra il rischio è che tutta una serie di parametri sanitari saltino. Questa situazione va tenuta presente anche dal punto di vista internazionale“.  Una situazione, aggiunge Gentili che conosce bene quelle zone dove lavora per il progetto Chernobyl che coinvolge i bambini dell’area (in Bielorussia, nel centro Speranza, i bambini vengono ospitati ogni estate con l’obiettivo di far loro perdere parte della radioattività), “che si aggiunge in maniera drammatica a una situazione già grave. Lì, in area contaminata, ancora oggi vivono molte persone soggette a una serie di patologie. Tra Bielorussia, Ucraina e Russia, parliamo di 5 milioni di persone che abitano le zone contaminate. Questa situazione si sovrappone a una situazione già complicata che comprende, oltre alla contaminazione, una forte sofferenza dovuta al Covid e una povertà molto alta“.

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