Vi è un urgente bisogno di farmaci antivirali sicuri ed efficaci per il trattamento delle infezioni da SARS-CoV-2. La proteasi principale di SARS-CoV-2, un enzima che aiuta la replicazione del virus, è stata identificata come un promettente bersaglio antivirale. Diversi inibitori della proteasi principale hanno mostrato attività antivirale in modelli di colture cellulari e modelli animali sia per SARS-CoV che per SARS-CoV-2. Ora, secondo quanto suggerisce uno studio pubblicato sulla rivista Nature, il farmaco antivirale contro SARS-CoV-2, denominato PF-07321332 e sviluppato da Pfizer, può proteggere i criceti siriani dall’infezione con alcune varianti di SARS-CoV-2 preoccupanti e ridurre il rischio di trasmissione.
Per testare l’efficacia antivirale di PF-07321332 (PF-332), Johan Neyts e colleghi hanno condotto esperimenti su modelli cellulari e un modello animale con le varianti Alpha, Beta e Delta di SARS-Cov-2. Gli autori hanno prima condotto esperimenti su cellule di mammifero e un modello di cellula epiteliale delle vie aeree umane per studiare l’infezione da virus SARS-CoV-2 e testare i composti antivirali. Hanno confermato l’attività antivirale di PF-332 contro la variante Alpha.
Gli autori hanno quindi testato l’efficacia di PF-332 in piccoli gruppi di criceti dorati siriani. Hanno scoperto che i criceti siriani infettati per via nasale con le varianti Beta o Delta non hanno sviluppato sintomi o mostrato segni di malattia dopo il trattamento orale con PF-332 per quattro giorni consecutivi. Gli autori hanno anche infettato sei criceti con la variante Delta e li hanno messi insieme a sei animali non infetti. Hanno scoperto che i criceti trattati con PF-332 per 3 giorni non hanno trasmesso la variante Delta agli animali non trattati.
PF-332 ha ricevuto l’approvazione di emergenza per l’uso in alcuni Paesi e gli autori suggeriscono che questi risultati sottolineano il potenziale di PF-332 come promettente farmaco antivirale per trattare l’infezione da SARS-CoV-2, limitare la trasmissione e migliorare l’esito della malattia. Secondo gli autori dello studio, questi risultati dimostrano che PF-332 potrebbe diventare il farmaco ideale da combinare con altri (come molnupiravir, favipiravir o una versione orale di remdesvir), in modo da ottenere il massimo della potenza antivirale, riducendo il rischio di insorgenza di nuove varianti resistenti.