Covid, lettera di 27 parlamentari 5 Stelle: “stop al Green Pass dal 31 marzo, ripristinare i diritti fondamentali garantiti dalla Costituzione”

Anche il Movimento 5 Stelle chiede l’eliminazione del Green Pass e lo fa con una lettera inviata al Presidente M5S e ai capigruppo di Camera e Senato: "dall’1 aprile 2022 nessuna certificazione verde può essere richiesta per svolgere attività ordinarie"
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Il 31 marzo scadrà lo stato di emergenza legato alla pandemia da Covid-19 e da più parti, si invoca anche la fine del Green Pass a partire dalla stessa data. Non solo esperti del settore medico, ora anche sempre più parti politiche chiedono la fine del certificato verde, che in nessun altro Paese ha imposto restrizioni così forti come in Italia. Anche il Movimento 5 Stelle chiede l’eliminazione del Green Pass e lo fa con una lettera inviata al Presidente M5S, Giuseppe Conte, e ai capigruppo di Camera e Senato, Davide Crippa e Mariolina Castellone.

L’Italia, come nessun altro Paese occidentale, durante il Governo Draghi ha posto in essere forzature costituzionali per fronteggiare la pandemia, stigmatizzate anche a livello internazionale (Amnesty International, The Spectator, più di 50 atenei universitari di tutto il mondo)“, si legge nella lettera che contiene le proposte per la road map che dovrà portarci a superare le restrizioni anti-Covid, subito dopo la fine dello stato emergenza.

La lettera, anticipata dall’edizione online del Foglio, è stata inviata da 28 esponenti del Movimento 5 Stelle, tra deputati, senatori e consiglieri comunali. Nell’elenco dei sottoscrittori, ci sono Davide Serritella l’ex Ministro Riccardo Fraccaro, l’ex sindaco di Roma, Virginia Raggi, Patrizia Terzoni, Mirella Emiliozzi, Antonella Papiro, Marianna Iorio, Marco Bella, Alberto Zolezzi, Gabriele Lorenzoni, Marialuisa Faro, Raffaele Bruno, Vita Martinciglio, Valentina Corneli, Enrica Segneri, Niccolò Invidia, Federica Dieni, Carmen Di Lauro, Mauro Coltorti, Sabrina Ricciardi, Silvana Nappi, Maria Laura Mantovani, Francesca Flati, Vittorio Ferraresi, Pietro Lorefice, Tiziana Ciprini, Davide Zanichelli e Fabrizio Trentacoste.

“Con la fine dello stato di emergenza, e quindi con il venir meno in modo assoluto della possibilità di continuare a derogare alla Costituzione e allo stato di diritto (o tali deroghe diverrebbero ‘ordinarie’: precedente di gravità inaudita per un Paese democratico, che di fatto cesserebbe di essere tale) riteniamo necessario ripristinare i diritti fondamentali garantiti dalla Costituzione, con particolare riferimento a: Diritto al lavoro ed alla retribuzione (eliminare Super Green Pass e Green Pass da lavoro, reintegrare i lavoratori sospesi); Diritto allo studio (rimuovere Green Pass per l’accesso alle università e allo svolgimento dei tirocini formativi; eliminare qualsiasi discriminazione nei minorenni, quindi eliminare i trattamenti differenziati nelle scuole-Dad per i non vaccinati); Diritto alla mobilità (eliminare Super Green Pass e Green Pass da trasporto pubblico, mantenendo le Ffp2 come vero presidio di sicurezza sanitaria); Diritto alla socialità (eliminare il Green Pass e il Super Green Pass per la fruizione di qualunque attività ricreativa, sociale, culturale, sportiva, commerciale all’aperto e al chiuso)”, si legge ancora nella lettera.

“Resta fermo il fatto che dalla data dell’1 aprile 2022 nessuna certificazione verde può essere richiesta per svolgere attività ordinarie, ne’ sono pensabili nuove coercizioni fortemente impattanti sui diritti e le libertà delle persone. Ciò vale per una condizione sanitaria che permanga, come prevede in questo momento la scienza, senza nuove situazioni emergenziali. Qualora mai si dovessero verificare, sarà necessario ridurre al minimo ogni azione che impatti sui diritti e le libertà della cittadinanza tutta, agendo solo sulle fasce d’età a rischio, o su eventuali cluster circoscritti. Importante che il MoVimento si faccia portavoce del fatto che deve essere aggiornato quanto prima il piano pandemico, di cui il Paese è ancora sprovvisto“, concludono gli esponenti pentastellati.

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