Covid, Vaia (Spallanzani): “il Green Pass ha valenza, ma per un tempo determinato. Per fare la quarta dose ci sono pressioni”

Il Green Pass "è lo strumento che ha una sua valenza (ancora oggi) per un tempo determinato. Dopo di che andrà tolto"
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Ha ancora senso l’obbligo vaccinale oggi? “Sul virus si sono giocate tante partite: economico-industriale, politica, professionale, e non vorrei che noi giocassimo l’altra partita, quella ideologica. Il Green Pass è lo strumento che ha una sua valenza (ancora oggi) per un tempo determinato. Dopo di che andrà tolto“: è quanto ha affermato Francesco Vaia, direttore generale dell’Istituto nazionale malattie infettive Lazzaro Spallanzani di Roma, ospite di Piazzapulita su LA7, intervistato da Corrado Formigli.
Noi in Italia, ha proseguito Vaia, “abbiamo uno dei più alti tassi di vaccinazione nel mondo e il Green Pass è servito a questo“.

Dobbiamo fare un’altra dose?Assolutamente no,” ha risposto Vaia alla domanda di Formigli. Ribadendo che i positivi con terza dose “hanno avuto un po’ di raffreddore, un po’ di febbre“, il direttore dello Spallazani ha ricordato che “il vaccino serve comunque: lo dicono le terapie intensive che diminuiscono“.

Con la terza dose, anche nel prossimo autunno, “noi saremo protetti anche dalla malattia grave. Inoltre noi dobbiamo anche avere una forza di volontà di resistere, perché ci sono le pressioni per fare la quarta dose“, “anche” delle case farmaceutiche, “è evidente che chi produce ha interesse anche a vendere“. Per me “quarta, quinta, sesta dose, non servono, bisogna arrivare in autunno con un vaccino pronipote del vaccino di Wuhan, aggiornato, che abbia capacità universale,” ha dichiarato Vaia.

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