Crisi Russia-Ucraina: “Benvenuti nel mondo nuovo, l’Europa pagherà 2.000 euro per mille metri cubi di gas naturale”

A causa della crisi tra Ucraina e Russia, il governo tedesco ha deciso di sospendere il gasdotto Nord Stream 2
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Il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha ordinato di fermare la certificazione del gasdotto Nord Stream 2. Bene. Benvenuti nel mondo nuovo, in cui gli europei molto presto pagheranno 2.000 euro per mille metri cubi di gas naturale!“. Lo ha scritto in inglese sul suo account Twitter l’ex presidente russo Dmitri Medvedev, con un riferimento a “Brave new world”, il classico della letteratura distopica di Aldous Huxley.

In seguito al precipitare della crisi ucraina, con la decisione unilaterale della Russia di riconoscere le repubbliche separatiste del Donbass, il governo tedesco ha dunque deciso di sospendere il gasdotto Nord Stream 2. Un progetto di punta per Berlino così come per Vladimir Putin, un gasdotto che attraverso il Mar Baltico, bypassando l’Ucraina, avrebbe dovuto portare il gas russo in Germania. L’arresto di questo progetto faraonico, forse definitivo, è stato dato dallo stesso cancelliere tedesco Olaf Scholz: “Dobbiamo rivalutare la situazione“, ha detto il cancelliere nel corso di una conferenza stampa. Promosso dal colosso russo Gazprom, il progetto, stimato in oltre 10 miliardi di euro, è stato cofinanziato da cinque gruppi europei del settore energetico, con la Germania principale promotore del progetto all’interno dell’Ue. L’Ucraina, che chiedeva lo stop con forza a causa del timore di vedere ulteriormente indebolita la propria posizione con Mosca, ha accolto positivamente la sospensione di Nord Stream 2, ritenendola “politicamente e moralmente giustificata“.

Oltre alla massima preoccupazione per l’escalation di tensione tra Russia ed Ucraina, è opportuno rassicurare tutti che l’Europa unita viaggi in modo coordinato su questo delicato percorso. In particolare lo scontro verbale tra il cancelliere tedesco Scholz e l’ex presidente russo Medvedev sul futuro del gasdotto North Stream 2 al quale la Germania negherebbe le autorizzazioni e la minaccia russa di un livello di prezzo del gas ricattatorio non promettono nulla di buono. Le recenti contorsioni tedesche in materia di ambiente ed energia stanno creando solo confusione“. Così Vannia Gava, sottosegretario alla Transizione ecologica e capo dipartimento ambiente della Lega. “Occorre da subito una voce unica europea che punti alla massima diversificazione delle fonti di approvvigionamento dalla valorizzazione del gasdotto EastMed al raddoppio del Tap, magari allungato fino ai giacimenti presenti in Turkmenistan – prosegue -. La stipula di contratti di fornitura a lungo termine con i paesi del mediterraneo, la centrale unica di acquisto a livello europeo e il meccanismo di stoccaggio basato sul livello minimo di scorte sono tre punti di partenza per pianificare una sempre più concreta indipendenza dalla Russia. Nelle ore tragiche che il mondo sta vivendo dobbiamo avere il coraggio di valorizzare la nostra grande storia di multilateralismo e ed essere pronti a svolgere il ruolo di Hub energetico per tutto il continente”.

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