Le proteste contro l’obbligo di Green Pass, vaccini e contro le restrizioni in generale dovute alla pandemia alimentano i “convogli della libertà” che sul modello di Ottawa sono spuntati in molti altri Paesi, dalla Francia alla Nuova Zelanda.
FRANCIA Dopo quasi cento fermi nelle proteste di ieri a Parigi, la questura avverte che il “dispositivo di sicurezza viene mantenuto” oggi per impedire ai manifestanti dei convogli di tentare di nuovo il blocco della capitale. Ieri migliaia di francesi si sono mobilitati a Parigi, dove sono confluiti automobilisti da tutta la Francia, chiedendo la revoca del passaporto vaccinale ma anche la detassazione del carburante e misure per aumentare il potere d’acquisto. I manifestanti in automobile sono stati intercettati all’ingresso di Parigi e molti hanno proceduto a piedi, con un raduno a Place de l’Etoile, ma anche gli Champs-Elysées sono stati teatro di un corteo.
BRUXELLES Una manifestazione annunciata per domani ha portato la polizia a dichiarare che non sarà permesso l’ingresso a Bruxelles. Sui social continua a circolare l’invito a “convergere” da tutta Europa.
PAESI BASSI Nei Paesi Bassi, ieri il centro dell’Aia è stato bloccato per diverse ore da chi contesta e chiede la totale cancellazione delle restrizioni anti-Covid.
AUSTRIA In Austria, la polizia ha annunciato il divieto dei “convogli di libertà”, adducendo “inaccettabili” complicazioni per la cittadinanza dai cortei automobilistici previsti per venerdì.
NUOVA ZELANDA In Nuova Zelanda, i manifestanti contrari alle restrizioni e ai divieti anti-Covid si sono accampati per sei giorni davanti al parlamento, sfidando anche il ciclone Dovi. Giovedì la polizia è intervenuta e ci sono stati 122 arresti, poi sono seguite altre azioni con idranti.
STATI UNITI IN ALLARME Gli Stati Uniti hanno chiesto al Canada di usare i “poteri federali” per togliere i blocchi al confine dei due Paesi. Ieri agenti della polizia dell’Ontario sono intervenuti per sgomberare i manifestanti che da cinque giorni bloccavano un ponte che collega gli Stati Uniti e il Canada, nell’ambito della protesta contro l’obbligo di vaccino anti-Covid. La Casa Bianca afferma di essere stata informata dell’organizzazione di un “convoglio per la libertà” a Washington all’inizio di marzo e assicura che saranno prese “tutte le misure necessarie per garantire che questo convoglio non interrompa il commercio o il trasporto e non influisca sul lavoro del governo federale, forze dell’ordine e soccorsi”.