Anche la quarta dose di vaccino ha scarsa efficacia contro Omicron, gli esperti: “urgono vaccini di nuova generazione”

Un recente studio ha preso in esame l'immunogenicità e l'efficacia dei vaccini COVID mRNA con la 4a dose di vaccino, in particolare contro Omicron
MeteoWeb

Dopo l’emergere della variante Omicron, una equipe di ricercatori guidata da Gili Regev-Yochay ha preso in esame l’immunogenicità, l’efficacia e la sicurezza della quarta dose di vaccino Pfizer (BNT162b2) o Moderna (mRNA1273) in uno studio di intervento clinico. Sono stati valutati la sicurezza, l’immunogenicità e l’efficacia del vaccino nella prevenzione delle infezioni da SARS-CoV-2 e della malattia sintomatica da COVID-19. I differenti bracci di intervento sono stati confrontati con un gruppo di controllo abbinato. I partecipanti idonei erano operatori sanitari (HCW) vaccinati con tre dosi di BNT162b2 e i cui livelli di anticorpi IgG erano ≤700 BAU. Sono stati valutati i titoli IgG e neutralizzanti, la neutralizzazione diretta dei COV vivi e l’attivazione dei linfociti T. Tutti i partecipanti sono stati attivamente selezionati per le infezioni da SARS-CoV-2 su base settimanale.

Di 1050 operatori sanitari idonei, 154 e 120 sono stati arruolati per ricevere BNT162b2 e mRNA1273, rispettivamente, e rispetto a 426 controlli di pari età. I destinatari di entrambi i tipi di vaccino hanno avuto un aumento di circa 9-10 volte delle IgG e dei titoli neutralizzanti entro 2 settimane dalla vaccinazione e un aumento di 8 volte della neutralizzazione di Omicron VOC vivi, ripristinando i titoli a quelli misurati dopo la terza dose di vaccino. Le infezioni rivoluzionarie erano comuni, per lo più molto lievi, ma con elevate cariche virali. L’efficacia del vaccino contro le infezioni è stata del 30% e dell’11% rispettivamente per BNT162b2 e mRNA1273. Reazioni avverse locali e sistemiche sono state riportate rispettivamente nell’80% e nel 40%.

La quarta dose di vaccino mRNA anti COVID-19, concludono gli autori, ripristina i titoli anticorpali al picco post-terza dose. La scarsa efficacia nella prevenzione delle infezioni da Omicron lievi o asintomatiche e il potenziale infettivo dei casi di svolta aumentano l’urgenza dello sviluppo di vaccini di prossima generazione.

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