In Piemonte quello attuale è il terzo inverno più secco degli ultimi 65 anni, e anche la seconda metà di febbraio non invertirà la tendenza: è quanto ha reso noto Angelo Robotto, direttore generale dell’Agenzia regionale per la protezione ambientale, durante l’audizione alla commissione Ambiente del Consiglio regionale del Piemonte. Tuttavia, “non siamo ancora in stato di emergenza“, ha precisato l’esperto, precisando che l’Osservatorio permanente sugli utilizzi idrici nel distretto idrografico del Po ha delineato per il distretto del Po uno scenario di severità idrica bassa (gialla) e di severità media (arancione) per l’intero territorio piemontese. “Sull’approvvigionamento idropotabile siamo ancora lontani da particolari criticità, anche se è bene prepararsi ad affrontare un quadro complesso,” ha aggiunto il direttore generale di Arpa. “A questo scopo a breve l’Osservatorio sarà riconvocato“.
Robotto ha anche ricordato che quello appena passato è stato il secondo gennaio più caldo della serie storica trentennale. L’acqua immagazzinata nel manto nevoso presenta un pesantissimo deficit, pari al 64%: a fronte di un quantitativo medio del periodo di circa 1700 milioni di metri/cubi oggi se ne stimano, sul bacino del Po chiuso alla confluenza col Ticino, poco più di 614 milioni.