Mistero spaziale, chi ha lanciato il razzo che si schianterà sulla Luna? L’esperto fa chiarezza: “si tratta di un malinteso”

Lo stadio di un razzo impatterà contro il lato nascosto della Luna il 4 marzo 2022, ma la provenienza dell'oggetto è controversa. Intervista al ricercatore INAF Albino Carbognani
MeteoWeb

La saga continua? E’ certo che un oggetto si schianterà nella parte nascosta della Luna il 4 marzo ma l’identificazione del detrito spaziale è controversa.
Inizialmente si riteneva si trattasse dello stadio superiore del razzo Falcon 9 SpaceX che ha lanciato il satellite per l’osservazione della Terra DSCOVR nel febbraio 2015, ma in seguito è stato poi identificato come uno space debris del lancio della missione lunare cinese Chang’e 5-T1 nel 2014. Tuttavia, durante una conferenza stampa del 21 febbraio, il portavoce del ministero degli Esteri cinese Wang Wenbin ha negato l’ipotesi, sostenendo che lo stadio superiore è completamente bruciato nell’atmosfera terrestre poco dopo il decollo.
In ogni caso, nonostante la smentita, è molto probabile che il detrito sia parte della missione lunare cinese del 2014.
La Cina potrebbe avere confuso la missione in questione, apparentemente riferendosi alla missione Chang’e-5 del 2020, invece della missione del 2014, Chang’e-5 T1: il secondo stadio del razzo Long March 5 che ha lanciato la missione Chang’e-5 del 2020 è rientrato nell’atmosfera sull’Oceano Pacifico una settimana dopo il lancio. Il destino dello stadio superiore del razzo della missione del 2014 è invece meno certo.

L’identificazione dello space debris è cambiata, non più il secondo stadio del Falcon 9 usato per la missione DSCOVR ma lo stadio superiore di un razzo Lunga Marcia 3C usato per la missione Chang’e-5 T1,” ha confermato ai microfoni di MeteoWeb Albino Carbognani, ricercatore dell’INAF-Osservatorio di Astrofisica e Scienza dello Spazio di Bologna. “Il ministro degli affari esteri cinese sostiene che il secondo stadio del razzo usato per la missione Chang’e-5 è rientrato in atmosfera, ed è vero. Infatti la missione Chang’e-5 T1 è stata lanciata nel 2014 e non nel 2020“, ma “a mio parere si tratta di un malinteso, i cinesi non hanno capito a quale missione ci si riferisse ed è facile confonderle per via del nome molto simile. In effetti le trascrizioni in cinese, inglese e il video in lingua cinese della conferenza stampa si riferiscono alla missione Chang’e-5, piuttosto che alla missione Chang’e-5 T1“.

A parte questo, ha proseguito l’esperto, “lo space debris è sempre in rotta di collisione con la Luna. Le osservazioni fatte il 7 e 8 febbraio durante l’ultimo passaggio al perigeo non hanno modificato in modo sostanziale le previsioni“.
In base alle osservazioni fatte a Loiano lo space debris ruota attorno al proprio asse in circa 180 s ed è un oggetto di forma molto allungata, compatibile con la forma che può avere lo stadio superiore di un razzo,” ha concluso il ricercatore INAF.

space debris luna
Immagine dello space debris ripreso la sera del 7 febbraio con il telescopio “G. D. Cassini” della stazione astronomica di Loiano dell’INAF-OAS. Credit Albino Carbognani
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