“Pandemia prevista dal ’95”: Ricciardi smentisce quanto sostenuto da Speranza in due anni

“Questa pandemia era uno degli eventi più prevedibili della storia”, sostiene Walter Ricciardi, smentendo così quanto dichiarato in questi due anni dal Ministro della Salute Speranza
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Dall’inizio della pandemia che da 2 anni sconvolge le nostre vite, la diffusione del coronavirus SARS-CoV-2 è stata spesso definita come un evento imprevedibile, che ha colto di sorpresa il mondo e per il quale non esistono “istruzioni” per affrontarla al meglio. È stata la tesi adottata dal governo Conte per giustificare una gestione della pandemia davvero terribile nel nostro Paese. In realtà, è presto emerso che la possibilità di una pandemia era stata prevista da anni dalla comunità scientifica, considerati un rapporto sempre più stretto tra animali e uomo e la rapidità degli spostamenti dei giorni nostri.

Oggi, lo ammette anche Walter Ricciardi, consigliere del Ministro della Salute Roberto Speranza. “La nostra comunità scientifica lo aveva previsto dal 1995”, ha detto a l’Aria che tira. “Questa pandemia era uno degli eventi più prevedibili della storia”, scrive, inoltre, lo scienziato nel suo libro dal titolo “Pandemonio”. Tutto questo significa che, con la possibilità di una pandemia, i Paesi dovevano essere preparati per affrontarla al meglio. In Italia, lo sappiamo bene, non è andata affatto così.

Il 6 agosto 2020, quando il nostro Paese ritrovava un po’ di libertà e calma dopo la fine della prima, disastrosa ondata, Speranza ha detto a Palazzo Madama che “nessuno di noi, ad alcun livello, aveva un manuale di istruzioni” contro il Covid. In una recente intervista da Lucia Annunziata su Rai3, ha affermato che in occasione del primo lockdown, “nessun altro Paese, a parte la Cina, aveva un’esperienza in tal senso”.

In realtà, il “manuale delle istruzioni” c’era: è il tanto discusso Piano pandemico anti-influenzale che, non aggiornato di recente, è stato ignorato. Infatti, il 5 gennaio 2020, prima che la pandemia iniziasse a dilagare in Italia e in Europa, l’Oms ha inviato un alert ai Paesi suggerendo di attivarlo ma l’Italia decise di scriverne uno nuovo. Secondo Speranza, il vecchio piano pandemico non era abbastanza per affrontare un virus sconosciuto. Concetto che ha ribadito anche ad aprile 2021, affermando in Senato che “di fronte a questo virus totalmente nuovo” il piano del 2006 “non era sufficiente”.

In realtà, però, è emerso che il piano pandemico italiano era valido e che avrebbe dovuto essere attuato, aggiornandolo alla luce delle linee guida rese pubbliche dall’Oms. Inoltre, un documento ufficiale della stessa Organizzazione Mondiale della Sanità, risalente al 2018, spiegava che la reazione ad un virus sconosciuto è composta da elementi che “dovrebbero riflettersi in piani nazionali completi di preparazione alla pandemia che siano stati testati attraverso esercitazioni regolari”. Invece, l’Italia è rimasta a dormire, ignorando il piano pandemico nazionale, l’alert dell’Oms e quello della comunità scientifica arrivato 20 anni fa.

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