Continua ad aumentare drammaticamente, di ora in ora, il bilancio delle vittime provocate dalle piogge torrenziali che la notte scorsa hanno colpito la città brasiliana di Petropolis, generando frane, allagamenti e distruggendo un numero imprecisato di abitazioni. Secondo l’ultimo aggiornamento da fonti ufficiali, il numero di vittime è salito a 71 ma c’è ancora un numero imprecisato di dispersi. I soccorritori continuano a scavare nel fango e tra le macerie.
Secondo il Comune di Petropolis, almeno 54 case sono state distrutte da smottamenti e inondazioni e più di 370 persone sono state accolte in rifugi improvvisati. Gran parte della città è intanto rimasta senza elettricità e senza acqua.
In tre ore, le piogge torrenziali hanno riversato sulla città una quantità d’acqua pari a un mese di precipitazioni. Le autorità hanno riferito di scene apocalittiche, con strade trasformate in fiumi e case spazzate via dalla furia degli elementi (vedi foto della gallery scorrevole in alto e video in fondo all’articolo). Per il governatore di Rio, Claudio Castro, recatosi sul posto, “la situazione è quasi come una guerra. Abbiamo visto macchine appese ai pali, auto capovolte. Tanto fango e ancora tanta acqua”. Il sindaco di Petropolis ha dichiarato lo stato di calamità e chiuso le scuole.
Non è la prima volta che la regione montuosa di Rio viene colpita da forte maltempo: nel 2011 nell’area si è verificato l’evento climatico più grave mai registrato in Brasile, quando le tempeste hanno provocato oltre 900 morti e un centinaio di dispersi.