Continua a essere confermato, anche dalle ultime previsioni meteo, un peggioramento del tempo a iniziare da San Valentino e verso metà mese. Si tratterebbe, probabilmente, dell’unica concessione, da oltre un mese a questa parte, offerta dall’anticiclone alle correnti più umide atlantiche di penetrare sul bacino centrale del Mediterraneo. Mancano azioni umide verso l’Italia dalla prima settimana di gennaio, qualche azione instabile accorsa in gennaio e verso i primi di febbraio ha avuto, infatti, connotazioni più fredde e più secce settentrionali. Tuttavia, questa perturbazione atlantica, succederebbe appena a ruota a un ennesimo cavo leggermente depressionario, ma un po’ più freddo, che attraverserebbe la penisola nel prossimo fine settimana.
Questo cavo instabile piuttosto veloce e con conseguenze decisamente più fiacche in termini di fenomeni, maggiormente possibili in forma irregolare sulle aree centro-meridionali, avrebbe, però, il merito, essendo connotato da aria più fredda sub-polare, di lasciare in eredità un moderato cuscino freddo sulle regioni settentrionali che, a seguire, in concomitanza con il sopraggiungere del fronte più umido atlantico, potrebbe favorire episodi di neve fino a quote basse. Ci riserviamo ancora di verificare meglio l’evoluzione, al fine di ponderare anche l’intensità delle precipitazioni, altro aspetto che potrebbe determinare la consistenza dei fiocchi magari fino pianura, tuttavia questa possibilità c’è e in particolare sulle pianure occidentali tra Piemonte e Lombardia. La fase più propensa affinché possano cadere fiocchi fino in pianura sarebbe nel corso della giornata di lunedì 14, festività di San Valentino. I fiocchi potrebbe imbiancare diffusamente un po’ tutti i capoluoghi di provincia del Piemonte e anche qualcuno della Lombardia, soprattutto Pavese, Milanese e città pianeggianti collocati sui settori centro-occidentali e più settentrionali. Allo stato attuale dei dati, in pianura i fiocchi potrebbero scendere in forma debole o solo localmente moderata, con accumuli esigui, magari con imbiancate o qualche centimetro. Le nevicate, invece, potrebbero essere più consistenti man mano verso la media-alta collina e poi dalla bassa montagna un po’ di tutta la catena alpina e prealpina. Come visibile nella mappa interna, gli accumuli medi tra l’alta collina e la medio-bassa montagna potrebbero variare mediamente dai 10/15 cm, fino anche 20/30 cm, con gli accumuli maggiori tra le Alpi Marittime, quelle Pennine più occidentali, poi sulle Prealpi Lombarde, Alpi Orobie e sulle Alpi Carniche, qui magari con qualche punta di accumulo che potrebbe arrivare anche sui 40/50 cm oltre i 1000/1200 m . Tra martedì 15 e poi verso il mattino di mercoledì 16, locali nevicate più intense interesserebbero anche l’Appennino centro-settentrionale, dapprima a quote più elevate, poi in calo fino ai 600 m sul Nord Appennino, a 1.200/1.400 m sui rilievi abruzzesi. Maggiori dettagli sull’aspetto nevoso conseguente al peggioramento tra San Valentino e metà mese, nei nostri quotidiani aggiornamenti.