La guerra è “distante” poco più di 2.000km dall’Italia ma quanto sta accadendo in Ucraina non può non estendere la sua eco anche nel nostro Paese. Così Roma ha innalzato il livello di sicurezza attorno agli obiettivi cosiddetti sensibili e connessi alla crisi in Ucraina. Le pattuglie sono state rafforzate non solo davanti alle ambasciate ma anche dentro gli aeroporti della Capitale e vicino agli istituti di cultura.
In Prefettura, nella riunione tecnica di coordinamento presieduta dal prefetto Matteo Piantedosi, è stato deciso un sensibile innalzamento dei livelli di sicurezza davanti alle sedi diplomatiche di Ucraina e Russia, con la partecipazione rinforzata non solo di Polizia, Carabinieri e Finanza, ma anche dell’Esercito. Sono quattro le ambasciate dove le forze dell’ordine e l’Esercito seguiranno i turni del presidio fisso: quella russa presso la Santa Sede in via della Conciliazione e l’ambasciata russa in Italia di via Gaeta, a Castro Pretorio, e le due ambasciate dell’Ucraina di via Guido d’Arezzo, vicino Villa Borghese, e presso la Santa Sede in via Giovanni Bessarione. Il timore è quello di possibili azioni dimostrative, o anche qualcosa di peggio.
Più controlli anche negli uffici delle compagnie aeree di Ucraina e Russia: l’Ukraine International Airlines in via Lucullo, accanto all’ambasciata USA, a due passi anche dall’Aeroflot Russian Airlines di via Sardegna.
L’attenzione è rivolta anche alle attività commerciali e di rappresentanza di entrambi i Paesi coinvolti nel conflitto, così come alle sedi di associazioni collegate alle comunità di immigrati e lavoratori che si trovano a Roma e provincia. Altri luoghi sotto sorveglianza sono l’Istituto di cultura e lingua russa in via del Viminale così come l’Associazione culturale cristiana italo-ucraina, e ancora le chiese ortodosse, come Santa Caterina Martire, vicino a San Pietro, San Nicola in via Palestro e dei Santi Sergio e Bacco degli Ucraini in piazza Madonna dei Monti.
Solo nella città di Roma, gli ucraini sono quasi 15.000, con permesso di soggiorno, mentre i russi sono quasi 3.400.