di Alessandro Martelli
In miei precedenti articoli, ho sottolineato che, ormai da decenni, sono disponibili, anche in Italia, moderne tecnologie antisismiche: le tecnologie che utilizzano gli isolatori sismici (in primis), oppure i dissipatori dell’energia sismica od altri dispositivi antisismici (come, ad esempio, quelli in leghe a memoria di forma).
Le applicazioni italiane di tali tecnologie (ad edifici, a ponti e viadotti ed anche ad impianti, sia di nuova costruzione che esistenti) sono già parecchie, ma ritengo che si potrebbe fare molto di più. In particolare, a mio parere, molto più numerose di quante attualmente sono dovrebbero essere le scuole italiane protette (se possibile) da sistemi di isolamento sismico o (qualora questi non siano utilizzabili e siano di troppo ardua applicazione) da dissipatori dell’energia sismica. Infatti, sebbene, negli ultimi anni, sia fortemente cresciuto, in particolare, il numero di scuole italiane isolate sismicamente, troppe sono ancora quelle che non sono in grado di resistere ai terremoti ai quali potrebbero trovarsi soggette: mi riferisco, almeno, a quegli eventi violenti che sono già accaduti in passato e che, quindi, purtroppo, è probabile che, prima o poi, si verifichino nuovamente.
Per sottolineare nuovamente che, anche per la protezione delle nostre scuole, le tecnologie di cui scrivo ormai da tempo sono ampiamente disponibili anche in Italia e che, dunque, basta solo utilizzarle, vale la pena di ricordare alcune delle prime applicazioni di tali tecnologie ad edifici scolastici italiani.
Tali applicazioni cominciarono all’inizio degli anni 2000, quando furono adeguate con dissipatori elastoplastici (Elastic-Plastic Device o EPD) o viscoelastici (Visco-Elastic Device o VED), inseriti in opportuni controventi, alcune scuole a Potenza e nella sua provincia, in zona sismica 1 (Figg. 1÷3), nonché, su progetto dell’amico Ing. Rodolfo Antonucci, a Fabriano (Ancona), in zona sismica 2 (Fig. 4). Tali applicazioni furono seguite, nel 2006, dalla costruzione di un nuovo edificio universitario di Ancona (nuovamente in zona sismica 2), protetto da controventi con 86 dissipatori ad elasticità impedita (Bucking Restraint Brace o BRB, Figg. 5 e 6).
Due anni più tardi, poi, fu ultimata la prima applicazione italiana dell’isolamento sismico alle scuole: come ho già scritto più volte, si trattò della nuova scuola Francesco Jovine di San Giuliano di Puglia, in provincia di Campobasso, che sostituì quella precedentemente esistente, crollata durante il terremoto del Molise e della Puglia del 31 ottobre 2002, uccidendo 27 bambini ed una maestra (Figg. 7 e 8). La nuova scuola (si veda, ad esempio, su Meteoweb, https://www.meteoweb.eu/wp-content/uploads/2013/03/Martelli_BONDENO-2013.pdf) fu protetta inserendo alla sua base 61 isolatori elastomerici ad alto smorzamento (High Damping Rubber Bearing o HDRB) e 12 isolatori a scorrimento a superficie piana (Sliding Device o SD) e fu collaudata in corso d’opera (c.o.) dall’Ing. Claudio Pasquale e da me il 2 settembre 2008 (Figg. 9 e 10).
Appena un mese dopo il collaudo della nuova scuola di San Giuliano di Puglia (il 3 ottobre 2008) vi fu quello (effettuato dall’amico Ing. Luigi Bosco) della prima scuola italiana esistente, adeguata con l’isolamento sismico: riguardò la scuola elementare Quasimodo di Riposto (Catania), il cui adeguamento sismico era stato progettato dall’amico Prof. Paolo Neri. La scuola Quasimodo (Figg. 11 e 12) fu protetta grazie all’inserimento, alla sua base, di 33 HDRB e di 16 SD.
Occorre, poi, non dimenticare che, al momento del terremoto dell’Abruzzo del 6 aprile 2009, era in costruzione a L’Aquila la nuova Facoltà di Lettere, Filosofia e Scienze della Formazione della locale Università, costituita da quattro edifici sorretti da un’unica piattaforma isolata sismicamente, con 77 HDRB e 34 SD. Tale opera, progettata dall’amico Prof. Antonello Salvatori (Figg. 13÷16), non subì danni durante il terremoto.
Così come è da ricordare che, nello stesso anno (2009), fu terminata, a Morrone sul Sannio (zona sismica 2) ed a Bojano (zona sismica 1), cittadine ambedue in provincia di Campobasso, la costruzione di due ulteriori scuole isolate sismicamente, protette la prima anch’essa da HDRB e SD (Figg. 17 e 18) e la seconda da isolatori elastomerici con nucleo interno in piombo (Lead Rubber Bearing o LRB) e SD (Figg. 19 e 20).
Però, anche nell’Italia Centrale non tardò l’inizio delle applicazioni dell’isolamento sismico alle scuole. In particolare, grazie alla lungimiranza dell’amico Arch. Maurizio Ferrini, dirigente della Regione Toscana, in tale Regione (zona sismica 2) fu avviata, nell’ambito di una collaborazione con l’associazione “GLIS – Isolamento ed altre Strategie di Progettazione Antisismica” (allora da me presieduta), la realizzazione di cinque nuove scuole isolate sismicamente (le Figg. 21÷24 ne mostrano due). Una di tali scuole, quella di Mulazzo, in provincia di Massa Carrara (Figg. 23 e 24), è protetta da 14 LRB e 15 SD e fu da me collaudata in c.o. nel 2012.
Così come fui collaudatore in c.o., nel 2013, di un nuovo edificio isolato del Liceo Romita di Campobasso (struttura che, complessivamente, ospitava fino a 1550 studenti). Tale edificio fu isolato sismicamente inserendo 12 HDRB e 10 SD alla sua base (Figg. 25÷27). È da notare che, dopo il terremoto del Molise e della Puglia del 31 ottobre 2002, l’ENEA aveva evidenziato problemi statici nell’edificio, ma le autorità preposte si erano limitate a farlo rinforzare staticamente: solo dopo il terremoto dell’Abruzzo del 6 aprile 2009 (forse anche perché il territorio era stato classificato in zona sismica 2) fu deciso di demolire l’edificio e di ricostruirlo isolato sismicamente.
Infine, mi limito a citare la prima scuola che fu isolata sismicamente nella mia Regione, l’Emilia-Romagna, già due anni prima del terremoto dell’Emilia (iniziato il 20 maggio 2012). Si trattò della nuova scuola di Marzabotto (Bologna), in zona sismica 3, di cui scrissi anche su Meteoweb, l’anno scorso (https://www.meteoweb.eu/2021/05/terremoto-applicazioni-dellisolamento-sismico-in-emilia-romagna/1681897/#4). Ricordo che tale scuola (Figg. 28 e 29), protetta da 28 HDRB e 14 SD, fu costruita nel 2008 e fu da me collaudata in c.o. nel 2010.
Descrizione foto della gallery scorrevole in alto:
- Figura 1: La scuola Domiziano Viola di Potenza, adeguata sismicamente con dissipatori EPD (2000).
- Figura 2: Realizzazione dei controventi dissipativi della scuola Domiziano Viola di Potenza.
- Figura 3: La scuola Giacomo Leopardi di Potenza, adeguata sismicamente con dissipatori EPD (2004).
- Figura 4: La scuola Gentile Fermi di Fabriano, danneggiata dal terremoto umbro-marchigiano del 1997-97, adeguata sismicamente con dissipatori EPD dall’amico Prof. Rodolfo Antonucci (2000).
- Figura 5: La nuova Università Politecnica delle Marche, una struttura prefabbricata in cemento armato protetta da dissipatori BRB (2006), durante la costruzione.
- Figura 6: Vista dei controventi dissipativi della nuova Università Politecnica delle Marche.
- Figura 7: La preesistente scuola di San Giuliano di Puglia, crollata durante il terremoto del 31 ottobre 2002.
- Figura 8: Vista dall’alto della preesistente scuola di San Giuliano di Puglia, crollata durante il terremoto del 31 ottobre 2002.
- Figura 9: La nuova scuola isolata sismicamente di San Giuliano di Puglia, collaudata dall’Ing. Claudio Pasquale e da me il 2 settembre 2008.
- Figura 10: Uno degli isolatori della nuova scuola isolata sismicamente di San Giuliano di Puglia.
- Figura 11: La scuola elementare Quasimodo di Riposto (Catania), isolata sismicamente, progettata dall’amico Prof. Paolo Neri e collaudata dall’amico Ing. Luigi Bosco il 3 ottobre 2008.
- Figura 12: Uno degli isolatori HDRB inseriti alla base della scuola elementare Quasimodo di Riposto (Catania).
- Figura 13: Vista della nuova Facoltà di Lettere, Filosofia e Scienze della Formazione dell’Università de L’Aquila, isolata sismicamente, progettata dall’amico Prof. Antonello Salvatori ed in costruzione al momento del terremoto dell’Abruzzo del 6 aprile 2009.
- Figura 14: Vista della nuova Facoltà di Lettere, Filosofia e Scienze della Formazione dell’Università de L’Aquila.
- Figura 15: Due isolatori HDRB della nuova Facoltà di Lettere, Filosofia e Scienze della Formazione dell’Università de L’Aquila appena installati.
- Figura 16: Un isolatore SD della nuova Facoltà di Lettere, Filosofia e Scienze della Formazione dell’Università de L’Aquila appena installato.
- Figura 17: La scuola isolata sismicamente di Morrone sul Sannio, completata nel 2009.
- Figura 18: Isolatori HDRB appena installati nella scuola di Morrone sul Sannio.
- Figura 19: La scuola isolata sismicamente di Bojano, completata nel 2009.
- Figura 20: Isolatori LRB appena installati nella scuola di Bojano.
- Figura 21: La scuola isolata di Gallicano (Lucca), protetta da HDRB e SD, completata nel 2009.
- Figura 22: Un isolatore HDRB della nuova scuola di Gallicano.
- Figura 23: La scuola isolata di Mulazzo (Lucca), protetta da LRB e SD, da me collaudata in c.o. nel 2012.
- Figura 24: Isolatori LRB installati nella scuola di Mulazzo.
- Figura 25: Il Liceo Romita di Campobasso, da me collaudato in c.o. nel 2013.
- Figura 26: L’edificio del Liceo Romita di Campobasso durante la sua ricostruzione con l’isolamento sismico.
- Figura 27: HDRB e SD dell’edificio isolato del Liceo Romita di Campobasso.
- Figura 28: La nuova scuola di Marzabotto isolata sismicamente, dopo il mio collaudo in c.o. nel 2010.
- Figura 29: Due isolatori HDRB della nuova scuola di Marzabotto.