Turismo, Garavaglia: “sto facendo pressione su Speranza per accelerare le aperture”

Il Ministro Garavaglia: "per fortuna l’aria sta cambiando e la situazione sta migliorando"
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La pandemia ha creato un buco che non si può colmare con i ristori, ne abbiamo dati e lo continueremo a fare anche con il Sostegni Ter, al Senato aggiungeremo circa 200 milioni, ma è una goccia nel mare. Dobbiamo tornare a fatturare. Sto facendo pressione sul Ministro della Salute Speranza per accelerare le aperture“: è quanto ha affermato il Ministro del Turismo Massimo Garavaglia, nel corso della trasmissione Dire Donna Oggi, commentando la crisi del settore e la questione riaperture.
Siamo anche riusciti a far accettare altri vaccini di persone straniere e questo vuol dire riaprire il mercato cinese, dobbiamo essere veloci nei tempi giusti. Ma se noi facciamo ancora i tamponi in ingresso è come dire andate da un’altra parte. Le regole devono essere allineare il più velocemente possibile agli altri Paesi. Con il PNRR abbiamo destinato 2,4 miliardi che con la leva finanziaria diventano quasi 7, sono già da quest’anno una bella spinta per la ripresa del settore,” ha proseguito il Ministro.
Secondo Garavaglia, dobbiamo ripartire il più velocemente possibile: “Non si possono recuperare i mesi di chiusura, neanche se sono rimaste delle restrizioni per i voli di lungo raggio che colpiscono le grandi città. Ma fortunatamente il grande malato sta guarendo. Abbiamo pagato la mancanza dei turisti stranieri di Cina, Stati Uniti, abbiamo pagato anche una comunicazione negativa, danneggiando il settore. Per fortuna l’aria sta cambiando e la situazione sta migliorando“.
Per venire incontro alle diverse esigenze – ha evidenziato il Ministro – c’è di nuovo il credito d’imposta all’80% per migliorare l’offerta ricettiva. La moratoria l’abbiamo chiesta, ma il MEF non l’ha inserita nel Sostegni Ter e la riproponiamo come emendamento al Senato. Prevediamo uno sconto IMU dal credito d’imposta per chi è in locazione, la decontribuzione per abbattere i costi fissi come quello del lavoro“.

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