Il Tyler Prize for Environmental Achievement 2022 – spesso considerato il “Premio Nobel per l’ambiente” – sarà assegnato al medico britannico Sir Andy Haines, uno dei primi scienziati a lanciare l’allarme in base al quale i cambiamenti nell’ambiente naturale hanno implicazioni pericolose per la salute umana.
Sir Andy Haines è stato un collaboratore fondamentale dell’European Academies’ Science Advisory Council (EASAC) negli ultimi anni, co-presiedendo il progetto EASAC sull’impatto dei cambiamenti climatici sulla salute umana e guidando anche un progetto globale di accademie scientifiche sullo stesso tema.
Haines ha lavorato come medico di famiglia a Londra prima di continuare a praticare la professione in Paesi come la Giamaica e il Nepal. Il suo lavoro nel curare i pazienti in contesti a basso reddito ha influenzato la sua carriera successiva, facendogli comprendere il legame tra salute e cambiamenti ambientali.
Haines, professore di cambiamento ambientale e salute pubblica presso la London School of Hygiene and Tropical Medicine, ha affermato che è un “grande onore e privilegio” essere selezionato come destinatario del Premio Tyler 2022: “Penso che rifletta la crescente consapevolezza che il cambiamento climatico non riguarda solo i danni per l’ambiente: secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, ‘il cambiamento climatico è la più grande minaccia per la salute che l’umanità deve affrontare’. Il nostro futuro dipende dall’adozione di misure urgenti, per l’adattamento ai cambiamenti che stiamo già vivendo e per la riduzione delle emissioni di gas serra che causano il cambiamento climatico,” ha affermato Haines.
Secondo la citazione ufficiale del Premio Tyler, “Sir Andy Haines è stato premiato per i suoi contributi nella comprensione degli effetti dei cambiamenti climatici sulla salute pubblica, per la sua leadership nell’estendere l’ambito della salute pubblica a uno di salute planetaria e per la sua guida della prossima generazione di scienziati e professionisti della salute in azioni preventive di salute ambientale nel 21° secolo“.