Acrilammide e cancro: “dimostrato legame della sostanza coi tumori, normativa italiana molto indietro”

"Studi condotti con animali di laboratorio hanno dimostrato il legame tra l’aumento del rischio di sviluppare tumori e l’esposizione all’acrilammide, a dosi molto elevate"
MeteoWeb

Acrilammide, a molti probabilmente il nome non dice quasi nulla, ma si tratta di una sostanza che si forma naturalmente negli alimenti amidacei durante la normale cottura ad alta temperatura.
La principale reazione chimica che ne è la causa è nota come “reazione di Maillard”, la stessa reazione chimica che conferisce ai cibi l’aspetto abbrustolito e li rende più gustosi. Purtroppo, studi condotti con animali di laboratorio hanno dimostrato il legame tra l’aumento del rischio di sviluppare tumori e l’esposizione all’acrilammide, a dosi molto elevate“: lo afferma in una nota il Codacons. L’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC) “ha classificato l’acrilammide tra i “probabili cancerogeni per l’uomo”, mentre l’EFSA (l’Agenzia europea per la sicurezza alimentare), pur dichiarando che il rischio è molto basso, invita a limitarne il consumo“.

Un recentissimo studio condotto dall’Università Federico II di Napoli e Roma San Raffaele su 90 campioni di baby food ha evidenziato una concentrazione molto alta in quasi tutti i prodotti, in particolare modo nei biscotti,” prosegue l’associazione.

Il problema principale è che non esiste un vero e proprio limite di legge – afferma il Presidente Nazionale del Codacons, Marco Donzelli – ma solo delle soglie – periodicamente riviste al ribasso – alle quali le aziende alimentari devono tendere per tenere sotto controllo la sostanza tossica. Così, in pratica, in caso vengano rilevate dei prodotti con concentrazioni superiori al livello di riferimento non scatta nessun ritiro alimentare ma solo l’obbligo per le aziende di mettere in atto una serie di azioni di contenimento.
La nostra Associazione, che tutela e si batte per la salute pubblica è molto preoccupata da questa situazione e dall’inerzia che il Legislatore europeo e quello nazionale dimostrano sul tema, ed invita, in virtù del principio di precauzione, la previsione di soglie e di limiti di legge molto stringenti volti a tutelare, in primo luogo, la salute umana.
Per questo motivo scriveremo al Ministero della Salute, chiedendo una legge che regoli l’acrilammide“.

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