Caffè e cuore: cosa dice la scienza, un nuovo studio fa chiarezza sull’effetto della bevanda

Bene caffè potrebbe essere associato a una migliore salute cardiaca e a un minore rischio di decesso precoce
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Secondo una nuova ricerca, condotta dagli scienziati dell’Alfred Hospital e Baker Heart Institute di Melbourne e presentata durante la riunione annuale dell’American College of Cardiology, bere 2 o 3 tazze di caffè al giorno potrebbe essere associato a una migliore salute cardiaca e a un minore rischio di decesso precoce.

Il caffè può accelerare la frequenza cardiaca, ed è per tale motivo che è stato ipotizzato che l’assunzione eccessiva possa provocare o esacerbare i problemi cardiaca. La letteratura scientifica recente, però, ha mostrato che l’assunzione giornaliera di dosi contenute potrebbe avere effetti positivi sulla salute cardiaca.
Il team si è avvalso dei dati della biobanca britannica, prendendo in esame le informazioni relative a oltre mezzo milione di persone, che sono state seguite per un periodo di circa 10 anni.
Sono stati valutati i livelli di consumo della bevanda e la correlazione con il ritmo cardiaco, le malattie del cuore e il rischio di ictus e infarto. I partecipanti sono stati raggruppati in base alla quantità di caffè assunto.

Per la prima parte dello studio, i ricercatori hanno vagliato i dati di 382.535 individui senza malattie cardiache note per stabilire se l’assunzione di caffè poteva avere un ruolo nello sviluppo di malattie cardiache nei dieci anni di follow-up: non solo non è stata riscontrata alcuna associazione, ma, anzi, è emerso che bere da 2 a 3 tazze di caffè ogni giorno apportava benefici. Chi assumeva questi quantitativi di caffè è risultato esposto a un rischio di sviluppare malattie coronariche, insufficienza cardiaca, problemi di ritmo cardiaco o morte per qualsiasi motivo del 10-15% inferiore rispetto a chi non beveva caffè o ne consumava di più.

Successivamente gli studiosi hanno considerato le informazioni relative a 34.279 individui che avevano una malattia cardiovascolare pregressa, scoprendo che il consumo di qualunque quantitativo non risultava legato a un rischio maggiore di sviluppare problemi al cuore: anzi, tra le 24.111 persone con aritmia al basale, coloro che bevevano una tazza di caffè al giorno incorrevano in a una probabilità del 20% più bassa di morire.

Sebbene sia spesso associato solo alla presenza di caffeina, il caffè in realtà contiene anche oltre 100 composti biologicamente attivi, che possono contribuire a ridurre lo stress ossidativo e l’infiammazione, migliorare la sensibilità all’insulina, aumentare il metabolismo, inibire l’assorbimento intestinale di grasso e bloccare i recettori noti per essere coinvolti con ritmi cardiaci anormali.

Il caffè, benefici e controindicazioni: il parere degli esperti

Secondo gli esperti dell’Humanitas Research Hospital, ospedale ad alta specializzazione, centro di Ricerca e sede di insegnamento universitario,

il caffè è in grado di stimolare il sistema nervoso centrale, riducendo la sensazione di sonno e aumentando la sensazione di benessere. I suoi effetti tonici e stimolanti si percepiscono anche sul cuore e a livello delle funzioni psichiche, con il miglioramento delle capacità mnemoniche e l’aumento della facilità di ragionamento. L’effetto stimolante del caffè si percepisce anche sull’attività digestiva in quanto stimola la secrezione gastrica e biliare. Il caffè, inoltre, diminuisce l’appetito e riduce la sensazione di fame. Ha importanti proprietà antiossidanti e, secondo diversi studi, proprietà antinfiammatorie. Può funzionare come analgesico contro il mal di testa.
La tollerabilità di questa bevanda varia da persona a persona: quando si supera la soglia di tollerabilità gli effetti negativi vanno da palpitazioni e disturbi del ritmo cardiaco, a tremori, passando per insonnia, acidità di stomaco e ipereccitabilità. Troppo caffè può anche comportare stati depressivi e ipertensione. Può dare o esacerbare gastrite e reflusso gastrico. Data la sua azione neurostimolante, questa bevanda è inadatta al consumo da parte dei bambini“.
Il caffè può interferire anche in modo importante con l’assorbimento di alendronato (farmaco usato per l’osteoporosi) e può ridurre l’efficacia degli integratori a base di ferro. Gli antibiotici chinoloni possono invece aumentare l’assorbimento della caffeina: in tutti questi casi è quindi bene chiedere il parere del medico prima di consumare questa bevanda. Il caffè è inoltre controindicato se si soffre di ipertiroidismo e glaucoma o di condizioni mediche a carico di intestino, stomaco, fegato, cuore, reni, pancreas, sistema nervoso. Questa bevanda non deve essere bevuta dai bambini“.

caffè

Inoltre gli esperti Humanitas evidenziano che

per preparare una tazzina di caffè si utilizzano mediamente 6 g di polvere. 100 grammi di caffè macinato (miscela di arabica e robusta) apportano circa 287 calorie e contengono approssimativamente:

  • 4 g di acqua
  • 10 g di proteine
  • 15 g di lipidi
  • 28 g di carboidrati
  • 130 mg di calcio
  • 4 mg di ferro
  • 160 mg di fosforo
  • 2020 mg di potassio
  • 74 mg di sodio
  • 0,2 mg di vitamina B2 o Riboflavina
  • 10 mg di vitamina B3 o Niacina

Il caffè contiene a seconda della miscela (arabica o robusta) 1-2 g di caffeina ogni 100 g di polvere di caffè. Una tazzina di caffè preparata con circa 6 g di polvere contiene – a seconda del metodo di preparazione (espresso o moka) e a seconda del tipo di miscela – da 50 a 120 mg di caffeina“.

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